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TargetLa psicologia del colore nel branding digitale

11.10.24 - 11:08
Come le differenze cromatiche possono influenzare percezioni e decisioni dei consumatori
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La psicologia del colore nel branding digitale

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Come le differenze cromatiche possono influenzare percezioni e decisioni dei consumatori

Avete mai fatto un acquisto condizionati proprio da un colore rispetto a un altro? La domanda non è affatto banale, perché l’aspetto cromatico rappresenta un linguaggio silenzioso, ma potente, nel mondo del branding digitale, uno strumento strategico per plasmare percezioni, evocare emozioni e guidare le decisioni dei consumatori.

L’impatto immediato del colore

Studi neuro-scientifici rivelano che il cervello umano elabora il colore prima della forma o del testo. Questo rende la palette cromatica di un brand il suo primo ambasciatore nella vastità dei contenuti digitali. Zappos, gigante dell’e-commerce, ha sfruttato questa conoscenza per rivoluzionare la sua interfaccia utente. Passando da un design principalmente blu a uno che incorpora accenti di arancione strategicamente posizionati, l’azienda ha registrato un aumento del 9,1% nelle conversioni. L’arancione, associato all’entusiasmo e all’azione, ha stimolato i visitatori a procedere all’acquisto, mentre il blu di base ha mantenuto un senso di affidabilità.

Decodificare il significato dei colori

Ogni colore porta con sé un bagaglio di associazioni psicologiche, spesso radicate nella cultura e nell’esperienza personale. Netflix, per esempio, ha capitalizzato sulle associazioni del rosso con energia e passione. Il suo rosso vibrante non solo cattura l’attenzione, ma evoca anche un senso di eccitazione e urgenza, perfetto per un servizio di streaming che vuole incoraggiare il binge-watching.

Whole Foods Market, d’altra parte, ha abbracciato le associazioni del verde con natura e salute. Con l’utilizzo di varie sfumature di verde nel suo branding digitale, l’azienda ha rafforzato costantemente il suo posizionamento come rivenditore di prodotti naturali e biologici. Questa coerenza cromatica - estesa dal sito web alle app mobili - riesce a creare un’esperienza utente uniforme che consolida l’identità del brand.

L’arte della combinazione cromatica

La vera maestria nel branding digitale si manifesta nell’orchestrazione dei colori. Una palette ben bilanciata guida l’attenzione dell’utente, stabilisce gerarchie visive e influenza il percorso decisionale del consumatore. Airbnb offre un caso studio illuminante in questo senso. Il loro uso primario del “Rausch” (un rosa corallo vivace) cattura immediatamente l’attenzione, evocando un senso di avventura e ospitalità. Questo colore principale è bilanciato con tonalità neutre come il bianco e il grigio chiaro, che forniscono spazio visivo e leggibilità. Accenti di nero per elementi chiave come i pulsanti di call-to-action creano un contrasto che guida l’utente attraverso il processo di prenotazione.

Questa strategia cromatica riflette i valori del brand di Airbnb (accoglienza, avventura, comunità), ma facilita anche la navigazione e l’interazione dell’utente con la piattaforma. Il risultato è un’esperienza digitale coesa che rafforza l’identità del brand ad ogni interazione.

Adattabilità cromatica nell’era digitale

Il panorama digitale è in costante evoluzione, e con esso le preferenze cromatiche dei consumatori. Un brand di successo deve saper bilanciare la coerenza della propria identità visiva con la capacità di adattarsi alle tendenze emergenti. Instagram offre un esempio perfetto di questa adattabilità. La metamorfosi del suo logo nel 2016 - da un’icona marrone a un gradiente vibrante che spazia dal viola al rosa e all’arancione - ha inizialmente suscitato reazioni contrastanti. Questa evoluzione ha permesso al brand di allinearsi con le tendenze del design flat e minimalista, e di mantenere un senso di creatività centrale per la sua identità.

Instagram, però, non ha limitato questo cambiamento al solo logo. L’intera interfaccia dell’app è stata riprogettata per complementare la nuova palette e creare un’esperienza utente più luminosa e coinvolgente. Questo aggiornamento ha portato a un aumento significativo nel tempo trascorso sull’app e nel numero di interazioni, dimostrando come un cambio di colore ben eseguito possa rivitalizzare l’engagement degli utenti.

Il futuro: personalizzazione cromatica e AI

L’orizzonte del branding digitale promette sviluppi ancora più sofisticati nell’uso del colore. L’avvento dell’intelligenza artificiale e del machine learning sta aprendo la strada a strategie di personalizzazione cromatica avanzate. Pensate a un sito web che adatta la sua palette colori in tempo reale basandosi sulle preferenze individuali dell’utente, sul suo umore percepito o persino sull’ora del giorno e le condizioni meteorologiche locali.

Spotify sta già sperimentando in questa direzione con la sua funzione “Color Extract” per le playlist. Questa tecnologia analizza l’artwork dell’album e genera automaticamente uno sfondo a tema per la playlist, così da creare un’esperienza visiva unica per ogni raccolta di brani. Nonostante sia ancora in fase sperimentale, questa funzionalità offre uno sguardo sul potenziale futuro del branding digitale, dove il colore diventa un elemento dinamico e personalizzato dell’esperienza utente.

Implicazioni per il branding B2B

Anche nel settore B2B - tradizionalmente più conservatore nelle scelte cromatiche - si sta assistendo a un’evoluzione. IBM, gigante tecnologico noto per il suo blu corporativo, ha recentemente introdotto una palette più vibrante e diversificata nel suo branding digitale. Questa mossa riflette un cambiamento più ampio nel settore B2B, dove le aziende stanno riconoscendo l’importanza di un’identità visiva più coinvolgente e memorabile, anche in contesti professionali.

Il colore come asset strategico

Nel panorama digitale sempre più affollato, il colore emerge come un potente strumento di differenziazione e comunicazione per i brand. La sua capacità di evocare emozioni, guidare l’attenzione e influenzare le decisioni lo rende un elemento cruciale nella strategia di branding digitale.

Le aziende che sapranno padroneggiare l’arte e la scienza del colore nel contesto digitale si troveranno in una posizione di vantaggio competitivo. Chiaro, non si tratta di scegliere colori esteticamente piacevoli, ma di creare una strategia cromatica coerente che rifletta l’essenza del brand, guidi l’esperienza utente e si adatti alle evoluzioni del panorama digitale.

Il futuro del branding digitale sarà caratterizzato da un uso sempre più sofisticato e personalizzato del colore, dove la tecnologia permetterà esperienze cromatiche su misura per ogni utente. In questo scenario, la comprensione profonda della psicologia del colore diventerà una necessità per qualsiasi brand che aspiri al successo nel mondo digitale.

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Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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