Reportage all’insegna della storia, cultura e della gastronomia
SOLETTA - Soletta offre l'opportunità di esplorare un eccitante mondo di musei, davvero. Io, durante il mio soggiorno, ne ho scelti tre, due dei quali sono oggetto di questo articolo.
Inizio dal Kunstmuseum (museo d’arte). Il museo ha un'ampia collezione che va dal tardo Medioevo ad oggi, con un focus sull'arte svizzera del diciannovesimo e ventesimo secolo. Offre un'ampia visione dello sviluppo della pittura paesaggistica svizzera, per esempio con quadri di Frank Buchser, Alexandre Calame o Otto Frölicher. L'Art Nouveau e il Modernismo svizzeri sono rappresentati con gruppi di opere di Ferdinand Hodler e Cuno Amiet. Sono incluse anche le collezioni di Félix Vallotton, Albert Trachsel, Hans Berger e Max Gubler, il cui lavoro è trasmesso da una grande fondazione. Inoltre, grazie alla Fondazione Dübi-Müller e alla Fondazione Josef Müller, ci sono opere eccezionali di artisti internazionali come Paul Cézanne, Vincent van Gogh, Gustav Klimt, Fernand Léger e Henri Matisse. La scultura svizzera in ferro degli anni '60 e '70 costituisce un ulteriore accento. L'attenzione all'arte svizzera viene mantenuta fino all'arte contemporanea, incluse importanti opere di Roman Signer. La preziosa collezione è stata resa possibile grazie alla presenza a Soletta di numerosi mecenati attivi nell’industria (un nome per tutti: Von Roll, gruppo nato nel 1823).
Nel seminterrato, dove vengono organizzate una parte delle mostre temporanee, fino a fine febbraio potrete ammirare una mostra di opere su carte firmate da Meret Oppenheim (1913-1985).
Cosa hanno in comune le città di Stoccolma e Solothurn? In essi si sono tenute le prime mostre personali al mondo su Meret Oppenheim. Nel 1974 il Museum der Stadt Solothurn espose una retrospettiva di Oppenheim, facendo così conoscere nuovamente il lavoro dell'artista svizzero. Nel frattempo si è unita da tempo alle file delle artiste più importanti come Frieda Kahlo, Sophie Taeuber-Arp, Louise Bourgeois e Cindy Sherman.
Nell'autunno 2021 il Kunstmuseum Solothurn ha deciso di ospitare una nuova mostra di opere su carta di Meret Oppenheim. Essa si baserà anche sulla nostra ricca collezione di 18 opere su carta create tra il 1933 e il 1975. «Queste bellissime opere riflettono la preoccupazione di Oppenheim per l'arte che dura da tutta la vita. Inoltre, la suddetta presentazione continua una lunga serie di progetti sul mezzo del disegno di importanti artisti svizzeri, ad esempio Cuno Amiet, Albert Anker, Sophie Taeuber-Arp o Félix Vallotton. La mostra è inoltre un esclusivo ed interessante satellite di una retrospettiva parallela al Kunstmuseum Bern, che possiede gran parte della proprietà ed è il principale finanziatore del progetto Solothurn», mi spiega Robin Byland, la mia guida per l’occasione. Vi consiglio di informarvi su eventuali visite guidate pubbliche in programma di regola durante il weekend (ma attenzione, sono in lingua tedesca).
Se cercate un’oasi di pace e di buona cucina durante la pausa-pranzo oppure per una cenetta a lume di candela, allora vi raccomando il “Restaurant La Couronne” che si trova in pieno centro ai piedi della cattedrale. Serve 13 classici francesi premiati da Gault-Millau in una nuova veste fatta di prodotti freschi e regionali e menu leggeri e non complicati per gourmet esigenti, non convenzionali e tradizionali. Inoltre, La Couronne offre anche 37 camere dal design grazioso, un ispirante bar à vin e una bella sala da ballo con vista sull'imponente cattedrale.
Per il programma pomeridiano vi invito a uscire dalle mura di Soletta e di recarvi (tranquillamente a piedi in 15 minuti) al Museo Blumenstein, parte del museo storico della città di Soletta. La maestosa residenza estiva, immersa nella natura, e un tempo casa di vacanza per sfuggire alla frenesia cittadina. Nei raffinati salotti al piano terra del castello, costruito tra il 1725 e il 1729, può immergersi nell'affascinante mondo della cultura abitativa tardo barocca. Gli ex proprietari del castello sono ancora presenti nei numerosi ritratti. Nella cucina storica nella cantina, nelle camere della servitù al piano rialzato e nella soffitta, si possono percepire i notevoli contrasti sociali all'epoca in cui il castello fu costruito.
Nelle stanze al piano superiore del museo, adatto anche ai bambini, si trova un grande modello della città di Solothurn, un peep-show storico, reliquie sacre, un solaio arredato come un tempo e mostre che cambiano regolarmente su temi selezionati della storia della città di Solothurn e dei suoi abitanti. Interessante è pure il percorso di duemila anni di storia lungo la scala a chiocciola. Riservatevi il tempo necessario, ne vale la pena. Interessante è pure l’allestimento, in una sala, che ricostruisce una riunione a seguito della tragedia dovuta al grande buio dopo l’eruzione di un vulcano in tempi remoti.
Il mio reportage da Soletta non finisce qui: nel prossimo articolo parlerò di un convento davvero molto particolare, con un potenziale turistico-culturale immenso. Seguitemti.
Testo a cura di Claudio Rossetti
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