Nuova offerta di visite guidate sulle processioni fino al 24 aprile
MENDRISIO - Le processioni di Mendrisio sono portatrici di una tradizione vivente, tramandata di generazione in generazione grazie alla collaborazione con le scuole, alla creazione di un museo e alla realizzazione di progetti pedagogici. Hanno luogo ogni anno il Giovedì e il Venerdì Santo e attraggono migliaia di spettatori. Dal 12 dicembre 2019 sono iscritte al patrimonio UNESCO.
La cerimonia del giovedì, animata da 270 figuranti alla quale ho partecipato, è dedicata alla rappresentazione della Passione di Cristo e del Cammino della Croce. Quella più solenne del venerdì si concentra invece sul raccoglimento. Vi partecipano 700 abitanti del luogo, bambini compresi, che sfilano portando una serie di oggetti, accompagnati da vari corpi musicali. Entrambe sono intrise di emozione.
Durante le processioni le luci della cittadina vengono spente e le vie sono rischiarate soltanto dai "trasparenti", dipinti traslucidi montati su telai e illuminati dall'interno. Tali opere, realizzate secondo una tecnica specifica risalente al Settecento, sono una delle particolarità e l'intento di conservare questa abilità pittorica costituisce un elemento fondamentale della candidatura.
Dal 2017, Casa Croci a Mendrisio è sede del Museo del Trasparente, istituzione che ospita una mostra permanente che consente di osservare da vicino, e durante tutto l'anno (giovedì e sabato dalle 14 alle 18), i preziosi oggetti. Al pianterreno una sezione è dedicata alle Processioni storiche e alla loro storia. Al primo piano le varie tipologie che caratterizzano l'eccezionale apparato decorativo di "trasparenti". Al secondo piano una sezione dedicata ai problemi di esecuzione, conservazione e restauro. I più antichi Trasparenti sono opere di Giovanni Battista Bagutti. Queste particolari tele cerate sono strettamente correlate alle Processioni della settimana Santa di Mendrisio. L’iscrizione al patrimonio UNESCO delle Processioni storiche alla lista UNESCO delle "Tradizioni viventi svizzere" è proprio motivata dalla presenza dei "trasparenti", oggetti unici e straordinari, conservati e allestiti nella loro varietà di opere d'arte ininterrottamente dal 1790. Questo piccolo ma prezioso museo dà modo di osservare da vicino i preziosi oggetti, la peculiare tecnica d’esecuzione, e di meglio conoscere le varie tipologie che caratterizzano i trasparenti delle Processioni della Settimana Santa di Mendrisio.
Quadri notturni che illuminano, ornano e scandiscono l’itinerario nell’antico borgo delle Processioni di Mendrisio, i trasparenti costituiscono per gli abitanti parte integrante di una tradizione molto sentita e praticamente immutata nel tempo. Quest’anno in modo particolare, dopo l’’astinenza’ dettata dalla pandemia, nei giorni delle Processioni decine di migliaia di persone provenienti da tutto il Ticino e dall’estero sono nuovamente giunte nel borgo attratte dalla bellezza scenografica e dall’intensità delle celebrazioni.
Novità di quest’anno sono le visite guidate. Le prime uscite si sono tenute con successo la settimana scorsa grazie all’impegno da Mendrisiotto Turismo, i Corsi per adulti e le Guide Si. Con la visita al Museo del Trasparente e una passeggiata lungo le vie di Mendrisio, le guide appositamente formato hanno condotto i partecipanti alla scoperta dei valori che hanno permesso alle Processioni di entrare nel patrimonio culturale mondiale. Fino a domenica 24 aprile, alle ore 10 e alle 14, sempre in collaborazione con Guide Si, ci saranno visite con una guida di circa 2 ore con anche la visita al Museo del Trasparente. Informazioni e iscrizioni presso l’organizzazione turistiche.
Tornerò nel Mendrisiotto, ne sono sicuro, trattandosi di una regione molto attiva e innovativa. Un’ampia offerta di attività e visite sono pronte da gustare, quali il Mulino del Ghitello, il Parco archeologico di Tremona, il Fiore di Pietra al Generoso, il Roccolo di Scudellate, il Percorso del cemento nel Parco della Breggia oppure la Grotta dell’Orso. Seguitemi!
Nel frattempo vi auguro una splendida Pasqua!
Testo a cura di Claudio Rossetti
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