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CICLISMOGravi e numerose lesioni interne

17.06.23 - 12:32
Decelerazione quasi istantanea da 94,6 a 0 km/h
keystone-sda.ch (GIAN EHRENZELLER)
Gravi e numerose lesioni interne
Decelerazione quasi istantanea da 94,6 a 0 km/h
Magnus Sheffield è invece atterrato sull’erba.
SPORT: Risultati e classifiche

COIRA - Una discesa fatta a grande velocità, una curva come tante, un tocco involontario con un altro corridore o le traiettorie che si sono incrociate: queste sono le uniche certezze che si hanno riguardo all’incidente costato la vita allo sfortunato Gino Mäder.

Un’indagine è in corso ma poche, pochissime, sono le possibilità di fare piena luce sul tragico evento che ha sconvolto il Tour de Suisse, con i suoi protagonisti e i suoi tifosi, e ovviamente tutto il mondo delle due ruote. Gli ultimi secondi di gara del rossocrociato non sono infatti stati ripresi da alcuna telecamera e testimoni diretti (oltre a Magnus Sheffield anch'esso caduto e finora non in grado di fare luce su quanto capitato) pare non ce ne siano. Al momento, dunque, chi sta studiando l’accaduto è costretto a basarsi solo sui limitati dati a disposizione. Quelli forniti dal computer di bordo - rimasto intatto - della bici di Sheffield, per esempio. Al chilometro 207 della quinta frazione della corsa a tappe, la sua bici, in una “piega a destra”, ha quasi istantaneamente decelerato da 94,6 a 0 km/h, piantandosi a bordo carreggiata. Lo statunitense e lo svizzero sono invece volati 30 metri più in basso.

Qui è subentrato il caso, il fato. Benevolo, se così si può dire, con il 21enne atleta nordamericano, atterrato sull’erba. Tremendo con il 26enne nativo di Flawil. Secondo le prime ricostruzioni - riportate dalla stampa specializzata - nella caduta Mäder avrebbe infatti probabilmente sbattuto con violenza contro una conduttura idrica, un grosso tubo, per poi finire in un ruscello. 

All’arrivo dei soccorritori il primo era in totale stato confusionale (ha riportato una commozione cerebrale) ma fisicamente integro, praticamente illeso, il secondo invece versava in condizioni disperate. Privo di sensi. In arresto cardiocircolatorio. I sanitari sono riusciti a rianimarlo solo dopo un lungo intervento mediante massaggio cardiaco e defibrillatore, lo hanno stabilizzato e preparato per il trasportato in elicottero all’ospedale di Coira, dove è immediatamente stato sottoposto a esami approfonditi. Terminati quelli, resisi conto della gravità e del numero delle lesioni interne, i dottori della struttura grigionese hanno svolto uno dei compiti più duri della loro professione: hanno informato i familiari di prepararsi al peggio.

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COMMENTI
 

Gimmi 1 anno fa su tio
Poverino,grande promessa!Condoglianze a tutti i suoi famigliari!💕💕

Spartan555 1 anno fa su tio
Tremendo. Non ho parole.

Mgrazia60 1 anno fa su tio
RIP🙏🏻❤️condoglianze alla famiglia 🙏🏻

Capra 1 anno fa su tio
Purtroppo ci sono sport dove impossibile avere certezze ! Come nella vita…🥲Gino

Golf67 1 anno fa su tio
Una grande tragedia, un dispiacere immenso. Riposa in Pace caro Gino! Parliamo invece delle incongruenze dell’articolo? Nessun testimone si scrive. Però poi si parla di un collega che è volato assieme a lui nel dirupo?? Addirittura che si siano toccati?? Mi sfugge qualcosa oppure si sta inventando?

Petzi171 1 anno fa su tio
Risposta a Golf67
Golf67.... Se leggi articolo bene è scritto che l'altro corridore è tutto ora in stato confusionale per via commozione cerebrale e dunque non può essere interrogato ... che però incidente potrebbe essere stato causato da un tocco tra idue corridori... e che si andava sui 94 orari prima dell incidente... La sfortuna voluto che GINO andasse a sbattere su struttura in acciaio prima di finire nel ruscello. R.I.P. auguri di completa guarigione altro corridore

Golf67 1 anno fa su tio
Risposta a Petzi171
Era in stato confusionale, non tutt’ora. Per il resto Grazie, ma ho visto anch’io il finale di tappa e vedendo Ayuso scendere a 105 km/h ho chiuso gli occhi, ho avuto paura!
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