Quattro punti in tre partite, uno dei quali contro lo Young Boys: domenica i romandi proveranno a sorprendere (anche) il Lugano
«Non era scontato partire così, anche perché la Super League richiede uno sforzo fisico non indifferente e diverso rispetto alla Challenge»
YVERDON - Una sconfitta a Zurigo, un prestigiosissimo pareggio con i campioni svizzeri dello Young Boys e una vittoria a Losanna. Il salto di categoria? No, l'Yverdon non lo sta minimamente accusando, almeno finora. La formazione di Marco Schällibaum, dopo la promozione, sta dunque confermando di meritare di essere fra le meraviglie del nostro calcio.
Certo, siamo solo all'alba di un campionato lunghissimo, ma se il buongiorno si vede dal mattino... «Non era scontato partire così, anche perché la Super League richiede uno sforzo fisico non indifferente e diverso rispetto alla Challenge League - le parole espresse proprio da Schällibaum - Non tutti i giocatori sono ancora pronti. Con lo Young Boys abbiamo disputato una grande partita, meritando il punto e non rubando nulla. A Losanna, invece, abbiamo sofferto parecchio nel primo tempo per poi cambiare marcia nel secondo trovando il gol nel finale. Da una parte c'è stato sicuramente un pizzico di fortuna, dall'altra ci metterei la qualità della squadra. Sì, comunque ci danno molta fiducia questi risultati, anche se dobbiamo rimanere sul pezzo e lavorare».
Anche Marco Schällibaum sta dimostrando di valere la Super League...
«Come sapete, ho già allenato in questo campionato. Adesso, però, non è corretto parlare di me. L'importante è che la squadra giri... Non dimentichiamo inoltre che abbiamo disputato tre partite su tre fuori casa, visto che contro l'YB siamo scesi in campo alla Maladière (i lavori di ristrutturazione dello stadio di Yverdon dovrebbero essere completati entro metà settembre, ndr)».
Con la proprietà americana, non hai paura che al primo momento di crisi possano optare per un "loro" allenatore?
«Non penso a queste cose. Sono persone competenti, consapevoli di ciò che fanno ma anche del lavoro che ho svolto fin qui a Yverdon. D'altro canto, come su ogni altra panchina del mondo, so di non avere la garanzia del mio posto. Ma mi godo ogni giorno, faccio parlare il campo».
Domenica sarete ospiti del Lugano, che dalla sua avrà molta sete di riscatto...
«Mi piace sempre tornare in Ticino. Sabato ho guardato la partita di Zurigo, hanno giocato bene fino al 70', poi gli errori individuali hanno fatto la differenza. In generale il Lugano è sempre messo molto bene in campo. Ad ogni modo, per noi tutte le partite sono difficili, ma andremo a Cornaredo con l'obiettivo di cogliere un altro risultato utile».
...e il Bellinzona?
«Lo seguo sempre perché Bellinzona ha fatto parte della mia vita per molto tempo. Bentancur? Non tornerei sul tema, si è già parlato troppo...».