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SVIZZERAAssalto alle funivie, «ma non limitiamo la capacità»

22.11.20 - 22:04
In diversi comprensori vengono segnalati sciatori ammassati
Archivio Keystone (immagine illustrativa)
Assalto alle funivie, «ma non limitiamo la capacità»
In diversi comprensori vengono segnalati sciatori ammassati
L'associazione Funivie Svizzere invita i suoi membri ad aumentare la frequenza delle corse

BERNA - È un'immagine che aveva fatto il giro del mondo: numerosi sciatori che, nella prima metà di novembre, era ammassati alla stazione a valle degli impianti invernali di Zermatt. Una situazione che ha fatto storcere il naso a molti, in particolare ora che ogni giorno tutta la Svizzera è confrontata con un elevato caso di malati di coronavirus.

Non si parla comunque soltanto di Zermatt, ma anche di altre località turistiche. Oggi la SonntagsZeitung riporta, per esempio, il caso degli impianti del Pilatus, nella Svizzera centrale, dove di recente centinaia di visitatori erano ammassati in vetta in attesa di tornare a valle.

Nonostante situazioni come queste possano rappresentare un rischio per la sicurezza dei cittadini, l'associazione Funivie Svizzere - interpellata dal domenicale - non ne vuole sapere di una limitazione generale degli accessi agli impianti. L'associazione, come spiega il responsabile Berno Stoffel, mira piuttosto a un aumento delle corse. Una riduzione dei posti disponibili genererebbe un sovraffollamento delle aree d'attesa.

Ci sono comunque comprensori che vanno controcorrente. Tra questi si contano Glacier 3000 a Les Diablerets, dove è stato ridotto il numero massimo di passeggeri. E a Gstaad, invece, le carte giornaliere per il comprensorio sciistico sono limitate a 5'000. È però necessario personale per la verifica del rispetto delle disposizioni.

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