Il Consiglio federale punta anche su un maggiore impiego dei test rapidi per individuare gli asintomatici
È inoltre previsto un potenziamento degli aiuti economici. Per il settore culturale, in arrivo indennità retroattive. Maurer: «Ogni minuto la Confederazione fa debiti per 100'000 franchi»
BERNA - «Nessuna società democratica ha ancora trovato la soluzione perfetta per contrastare la pandemia e aiutare allo stesso tempo l'economia» ha esordito oggi il presidente della Confederazione Guy Parmelin, assicurando che il Consiglio federale cerca di trovare le soluzioni migliori. Sia sul fronte sanitario che su quello economico. Il ministro della sanità Alain Berset ha osservato che nel nostro paese la situazione epidemiologica sta migliorando, ma il numero dei contagi «resta ancora a un livello elevato». E ha ribadito la preoccupazione per la diffusione dei virus mutati.
Ed ecco che il test di massa entra a far parte della strategia della Confederazione contro il coronavirus: «Utilizzateli di più» ha detto Berset. Si tratta infatti d'individuare le persone asintomatiche che non sanno di essere contagiate. Il Consiglio federale ha quindi deciso d'incentivare maggiormente l'impiego dei test rapidi, assumendone i costi a partire dal prossimo 1. febbraio (si stimano costi supplementari per un miliardo di franchi).
L'impiego potrà avvenire nel quadro dei piani di protezione, per esempio nelle case per anziani o di cura, negli alberghi e sul posto di lavoro. I risultati negativi non dovranno essere notificati - spiega il Consiglio federale - ma chi risulta positivo dovrà sottoporsi a un test PCR il cui risultato dovrà invece essere notificato.
L’estensione della strategia di test ha anche lo scopo di contribuire a identificare e contenere per tempo i focolai locali, per esempio nelle scuole. Non da ultimo perché le nuove varianti del coronavirus, più infettive, si stanno ulteriormente diffondendo in Svizzera. La Confederazione assume i costi dei test sulle persone senza sintomi anche in questi casi. Il Cantone deve presentare all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) un piano che riporti dove sono eseguiti, su chi e con che frequenza e il tipo di test impiegato.
Quarantena più breve (col test negativo) - D'ora in poi la quarantena dopo un contatto stretto con una persona positiva potrà essere più breve, con il consenso dell'autorità competente. Ma a condizione che la persona interessata risulti negativa a un test antigenico rapido o a un'analisi biomolecolare (test PCR) eseguiti al più presto il settimo giorno. Fino al termine ordinario della quarantena (dieci giorni), la persona interessata deve continuare a indossare una mascherina facciale e tenersi a una distanza di 1,5 metri dalle altre persone, salvo che si trovi nella propria abitazione o nel proprio alloggio (per esempio in una casa di vacanza o in albergo).
Questa nuova strategia denominata “test e rilascio” vale anche per chi entra in Svizzera arrivando da uno stato con rischio elevato di contagio (vedi elenco in basso). All’entrata in Svizzera queste persone dovranno presentare un test PCR negativo eseguito non più di 72 ore prima. Dopodiché si dovranno mettere in quarantena per dieci giorni, come finora. Possono però concludere la quarantena a partire dal settimo giorno se risultano negative a un test antigenico rapido o a un test PCR. Per chi arriva in aereo, il test PCR negativo va presentato prima dell'imbarco.
La politica dei test, ha sottolineato Berset, non è «né necessaria né praticabile per i lavoratori frontalieri».
Per quanto riguarda i viaggiatori, è inoltre prevista la registrazione dei dati di contatto: in futuro, li dovrà fornire anche chi giunge in Svizzera in aereo, battello, autobus o treno da un paese o una regione che non presenta un rischio elevato di contagio. Tali informazioni saranno registrate mediante un modulo di entrata elettronico e permetteranno di tracciare più facilmente e rapidamente i contagi e interrompere le catene di infezione.
Senza mascherina? Scatta la multa - Dal 1. febbraio le violazioni dei provvedimenti per combattere l’epidemia saranno esplicitamente considerate come infrazioni e in alcuni casi potranno essere sanzionate con multe disciplinari. L’importo della multa sarà compreso tra 50 e 200 franchi, a seconda della gravità dell’infrazione. Può per esempio essere multato chi non porta una mascherina sui mezzi pubblici e alle fermate, nelle stazioni oppure all’interno o nelle aree esterne di strutture accessibili al pubblico. Sono inoltre previste multe disciplinari per chi partecipa o svolge manifestazioni private vietate. Lo scopo della punizione immediata e rapida mediante multa è di promuovere il rispetto dei provvedimenti nella società e di sgravare le autorità di perseguimento penale.
Indennità per la cultura - Boccata d'ossigeno per il settore culturale. Il Consiglio federale ha infatti deciso di chiedere al Parlamento che gli operatori culturali possano beneficiare retroattivamente dal 1. novembre 2020 di indennità di perdita di guadagno. In questo modo si intende garantire la continuità del sostegno. Gli operatori culturali potranno presentare domanda non appena i Cantoni, cui compete l’attuazione, avranno introdotto le necessarie basi legali.
Altri 2,5 miliardi per i casi di rigore
«Stiamo andando nella direzione giusta». È quanto sostiene il Consiglio federale, parlando dell'attuale pacchetto di misure volto ad attenuare le conseguenze economiche della pandemia. E in considerazione degli ultimi sviluppi, il Governo ha deciso di potenziare gli aiuti per i casi di rigore. Si tratta di altri 2,5 miliardi di franchi che vengono messi a disposizione. La necessaria modifica di legge passerà dal Parlamento durante la sessione primaverile del 2021.
Il Consiglio federale fa inoltre sapere che è anche necessario preparare il rinnovo del sistema delle fideiussioni solidali Covid-19, in modo tale da poter attingere rapidamente a questi crediti in caso di peggioramento del mercato creditizio. Infine, anche nel 2021 la Confederazione dovrà assumersi i costi dell’assicurazione contro la disoccupazione per finanziare l’indennità per il lavoro ridotto. E la durata delle indennità giornaliere per le persone disoccupate dovrà essere prolungata.
«Nel 2020 avremo speso ben 15 miliardi per la pandemia. E anche per il 2021 sono già quasi 15 miliardi» ha detto il consigliere federale Ueli Maurer, ricordando che la Confederazione si sta indebitando: «Ogni minuto ci indebitiamo di 100'000 franchi, ogni ora di 6 milioni».
Elenco degli Stati e delle regioni con rischio elevato di contagio (valido dal 1. febbraio 2021)
Austria:
Land Salisburgo
Francia:
Regione Provenza-Alpi-Costa Azzurra
Germania:
Land Sassonia
Land Turingia
Italia:
Regione Emilia Romagna
Regione Friuli Venezia Giulia
Regione Veneto
Stati e regioni
Andorra
Brasile
Cechia
Cipro
Estonia
Irlanda
Israele
Lettonia
Libano
Lituania
Malta
Monaco
Montenegro
Regno dei Paesi Bassi
Panama
Portogallo
Regno Unito
San Marino
Slovacchia
Slovenia
Spagna
Stati Uniti
Sudafrica
Svezia