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BERNAPenuria di energia: «Pronti con centrali di riserva da febbraio»

19.10.22 - 15:18
Simonetta Sommaruga informa sull'avvio della consultazione relativo all'ordinanza per una riserva invernale
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Penuria di energia: «Pronti con centrali di riserva da febbraio»
Simonetta Sommaruga informa sull'avvio della consultazione relativo all'ordinanza per una riserva invernale

BERNA - Per prevenire una situazione di penuria di elettricità nel prossimo inverno, il Consiglio federale ha già deciso una serie di misure. Tra queste si annoverano la costituzione di una riserva di energia idroelettrica, la realizzazione di una centrale di riserva a Birr (AG), l'aumento delle capacità della rete di trasporto, il piano di salvataggio delle aziende elettriche di rilevanza sistemica, la temporanea riduzione del prelievo dai deflussi residuali nonché la campagna di risparmio energetico.

Il 7 settembre 2022 il Consiglio federale ha adottato l'ordinanza* sulla costituzione di una riserva di energia idroelettrica (entrata in vigore il 1° ottobre 2022). Quest'ordinanza verrà ora integrata e trasformata in un'ordinanza sulla riserva invernale in modo che, oltre alla riserva di energia idroelettrica, comprenda anche le centrali elettriche di riserva e i gruppi elettrogeni di emergenza.

«Colpiti dalla guerra» - «La guerra in Ucraina colpisce anche la Svizzera - ha sottolineato la consigliera federale Simonetta Sommaruga rendendo noto l'avvio della consultazione del Consiglio federale relativa all'ordinanza sulla riserva invernale e che durerà fino al 18 novembre -. La Russia ha chiuso il rubinetto del gas e la situazione attuale mostra la vulnerabilità svizzera, causa della dipendenza dall'approvvigionamento energetico estero. In questo senso stiamo lavorando per diventare più indipendenti riguardo all'approvvigionamento energetico».

Secondo le disposizioni, le centrali elettriche di riserva dovranno mettere a disposizione una potenza complessiva fino a 1000 MW, completando così la riserva di energia idroelettrica. Possono partecipare alla riserva i gestori di centrali elettriche alimentate a gas o ad altri vettori energetici. Queste centrali producono elettricità soltanto per la riserva, ma non per il mercato. Alla costituzione di una riserva - ha spiegato Sommaruga - possono partecipare anche i gruppi elettrogeni di emergenza. Ai gestori di gruppi elettrogeni di emergenza che partecipano alla riserva già a partire da febbraio 2023 potrebbero venire ad aggiungersene altri a partire dal tardo inverno 2022/23 o dall'inverno successivo.

«Scaldiamo meno» - Non manca l'invito alla morigeratezza: «Riscaldare un grado in meno consente di risparmiare il 6% di energia», ha aggiunto Sommaruga.

Le prime centrali elettriche di riserva potranno entrare in esercizio già a febbraio 2023. Laddove necessario, i proprietari di centrali elettriche idonee, o altre imprese, potrebbero essere obbligati a partecipare alla riserva. Inoltre potranno essere indetti bandi per la costruzione e l'esercizio di nuove centrali elettriche di riserva che potrebbero così entrare in esercizio nel giro di qualche anno.

I gestori di queste centrali e dei gruppi elettrogeni di emergenza, otterranno un compenso per i costi fissi e, in caso di prelievo effettivo, un'indennità che comprenda anche i costi legati alla disponibilità operativa. Il finanziamento avverrà tramite il corrispettivo per l'utilizzazione della rete di trasporto. Sono quindi i consumatori di elettricità a sostenere i costi della riserva.

I dettagli su condizioni per l'impiego e il prelievo della riserva sono disciplinati dalla ElCom.

Aumentano i costi - I costi per le centrali elettriche di riserva, compresi i gruppi elettrogeni di emergenza, relativi al periodo che va dall'inverno 2022/23 all'inverno 2025/26 sono stimati complessivamente a circa 580 milioni di franchi.

Tra questi non sono compresi i costi variabili che insorgerebbero in caso di impiego effettivo delle centrali elettriche di riserva. Nel caso della riserva di energia idroelettrica i costi relativi al periodo che va dall'inverno 2022/23 all'inverno 2025/26 sono stimati approssimativamente a un totale di circa 2,2 miliardi di franchi.

Da ciò consegue un aumento del corrispettivo per l'utilizzo delle rete a carico dei consumatori di elettricità negli anni 2024-2026 (le tariffe 2023 sono già state fissate), pari a una media di circa 1,4 centesimi per chilowattora (0,4 ct./kWh per le centrali elettriche di riserva e 1 ct./kWh per l'energia idroelettrica di riserva).

«Per una famiglia media si parla di 40 franchi supplementari l'anno», ha spiegato il direttore dell'Ufficio federale dell'energia (UFE) Benoît Revaz.

Werner Luginbühl, presidente della Commissione federale per l'elettricità (ElCom), non si aspetta che le centrali di riserva debbano funzionare costantemente. «La Svizzera continuerà a essere in grado di importare elettricità, ma queste centrali elettriche potrebbero entrare in funzione con buone probabilità nella seconda metà dell'inverno».

Secondo il Consiglio federale, anche l'ordinanza sul CO2 sarà adeguata. Ciò garantisce che le centrali di riserva partecipino al sistema di scambio di emissioni in modo da non gravare sul bilancio complessivo di CO2.

*L'ordinanza risale al 16 febbraio 2022, data in cui il Consiglio federale aveva deciso di elaborare le disposizioni necessarie alla costruzione e all'esercizio di centrali elettriche destinate a far fronte ai picchi di carico. Il fondamento è costituito dal «Konzept Spitzenlast-Gaskraftwerk» (Concezione centrale elettrica a gas di picco, testo disponibile solo in tedesco), emanato dalla ElCom, che prevede a partire dal 2025 una potenza di riserva pari a 1000 Megawatt (MW). Con decisione del 17 agosto 2022, il Consiglio federale ha precisato i successivi passi, anticipando anche la realizzazione di centrali elettriche di riserva. Affinché le disposizioni esplichino un effetto già nel corso di quest'inverno, vengono ora integrate nell'ordinanza sulla riserva invernale. Di durata limitata alla fine del 2026, l'ordinanza dovrà essere sostituita il più presto possibile da una normativa in forma di legge.

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COMMENTI
 

Gimmi 2 anni fa su tio
Come al solito,l'ultimo anello della catena,sempre alla cassa!!!

Princi 2 anni fa su tio
la mia quota di 40 fr me l'ha già offerta la Sommaruga

Matan 2 anni fa su tio
Ma se togliamo queste sanzioni contro la Russia? Su al consiglio federale ultimamente hanno incominciato a fare scelte molto azzardate senza fare una misera votazione.

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a Matan
Molte sanzioni non mi vedono d'accordo, c'è da dire che però non cambierebbe nulla dal punto di vista energetico visto che il gas passa dall'UE e comunque non è sanzionato. Poi cambiare posizione così dopo averla presa in maniera così netta non è proprio una grande idea (la neutralità svizzera è a un passo dal baratro, sarebbe l'ultima mazzata). Poi a noi come Svizzera non conviene affatto allinearci con la Russia in questo momento, in particolar modo perché togliere sanzioni mentre continuano ad ammazzare, violentare e aggredire l'Ucraina sarebbe un controsenso.

Sara788 2 anni fa su tio
la confederazione ha il dovere di proteggere il popolo! ed è la confederazione che deve accollarsi l'onere di tali costi! E vorrei far presente a tutti che il prezzo del gas non è mai stato così basso come lo è in questo momento! e dunque sé non volete acquistare gas accollatevi tutti i costi!

Elveg 2 anni fa su tio
Risposta a Sara788
E chi non utilizza il gas starnazzatrice da cortile lo compera per metterselo su per il c..o? Facci capire maestra!!!

NonilTicineseMedio 2 anni fa su tio
bene bene, ora bisogna solo togliere il divieto di rilasciare nuovi permessi per la costruzione di nuovi impianti nucleari, uno squillo a Macron e poi stiamo belli tranquilli

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a NonilTicineseMedio
Vero, mi pare non si stia considerando che pure concentrando i nostri investimenti in fonti rinnovabili diventeremmo dipendenti da stati poco raccomandabili (Cina) con la quale probabilmente in futuro ci saranno tensioni (come si verranno a creare è tutto da vedere, il vento che tira però è quello). Almeno l'uranio possiamo importarlo da Canada, Australia e Stati Uniti.

Toti 2 anni fa su tio
"La Russia ha chiuso il rubinetto del gas..." mi sembra a dir poco ipocrita signora la Consigliera Federale. Le ricordo che la scelta di non far più ricorso all'offerta di energia della Federazione Russa è stata fatta dagli Stati Europei, Svizzera compresa. Pertanto, i rubinetti ce li siamo chiusi noi ... non "ha stato Putin". Assumetevi perlomeno la responsabilità delle vostre scelte ...

daniele77 2 anni fa su tio
Risposta a Toti
tecnicamente hai ragione, la Russia non vuole chiudere il rubinetto, ma vuole venderlo al prezzo che più gli pare e che ovviamente sempre più alto. per questo l'UE ha voluto mettere un tetto massimo che Putin non vuole, e piuttosto non lo vende più all'UE. quindi chi è che chiude il rubinetto? semplicemente il mancato accordo, ma se pensi sia giusto pagare il gas carissimo pur di difendere Putin va bene, libero di pensarlo.

Toti 2 anni fa su tio
Risposta a daniele77
La Russia lo vende al prezzo di mercato e quello non lo decide lei. L'UE vorrebbe mettere un tetto al prezzo del gas russo, ma non a quello USA o di altri paesi, alla faccia delle regole del libero mercato ... questo sì che non ha nessun senso. Io non difendo Putin, ma non vedo perché le regole debbano valere solo per alcuni e non per tutti e soprattutto non capisco perché le regole debbano farle sempre gli stessi, cioè l'occidente, come se fossimo gli "eletti" e il resto del mondo non contasse nulla.

Mattiatr 2 anni fa su tio
Risposta a Toti
L'UE non mi pare abbia ancora fatto sanzioni sul gas, il tutto è regolato da costanti manutenzioni che casualmente sono tutte in questo periodo. Per esempio il Nord Stream prima che saltasse in aria era operativo al 20% del volume trasportabile, tutto senza sanzioni. Comunque sia a me va benissimo che in questo caso le regole le facciano gli occidentali, visto che la controparte ammazza, violenta e invade per stabilire le sue.

Gus 2 anni fa su tio
Ancora una volta i Socialisti mettono le mani nelle tasche dei cittadini. Ne abbiamo ormai abbastanza! Imitano sempre di più Putin.
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