Il politologo Nenad Stojanović: «La perdita di elettori attivi non è sufficientemente compensata dai giovani»
BERNA - La scarsa partecipazione alle elezioni federali - attesa bassa anche quest'anno: nel 2019 era al 45,1%, la terza peggiore di sempre - è da attribuire alle naturalizzazioni di stranieri? Anche, risponde il politologo Nenad Stojanović.
«L'affluenza alle elezioni del Nazionale ha raggiunto il minimo storico negli anni Novanta: 42,2% nel 1995, 43,3% nel 1999», spiega l'esperto a Keystone-Ats. «Tra le varie spiegazioni possibili, va ricordato che il tasso di affluenza alle urne tra gli anziani è superiore a quello dei giovani. Ciò significa che la perdita di elettori attivi non è sufficientemente compensata dai giovani di 18 anni e più che hanno diritto al voto». Va infatti ricordato nel 1991 l'età legale del voto è stata abbassata da 20 a 18 anni.
«Né è stata sufficientemente compensata dalle naturalizzazioni», prosegue l'accademico, che nel 2011 è stato anche candidato al Consiglio Nazionale nelle file del partito socialista. «Non esistono dati precisi sull'affluenza alle urne dei cittadini naturalizzati, ma sulla base dei dati di Ginevra, dove conosciamo l'affluenza dei residenti stranieri alle elezioni comunali, possiamo ipotizzare che in media i cittadini naturalizzati votino meno di chi ha la cittadinanza elvetica dalla nascita».
Negli anni Novanta il numero di persone naturalizzate in Svizzera era molto più basso rispetto al quanto successo nel nuovo secolo: a titolo d'esempio, nel 1990 hanno ottenuto il passaporto rosso 6200 persone, un numero salito a 30'400 nel 2000 e a 41'900 nel 2022, stando ai dati di Stojanović.