Prevista una vendita consentita dalla legge di prodotti con un termine di conservazione differito per il commercio al dettaglio.
COIRA - Da buona prassi a nuovo standard. Il canton Grigioni sosterrà il progetto dell'organizzazione senza scopo di lucro foodwaste.ch, che prevede una vendita - consentita dalla legge - di prodotti che hanno superato il termine di conservazione da parte di piccole e medie aziende del commercio al dettaglio.
L'obiettivo, si legge nel comunicato, è quello di permettere a queste attività di risparmiare denaro e fornire un contributo importante alla riduzione dello spreco alimentare e dell'inquinamento ambientale. In questo modo è possibile evitare 20'000-30'000 tonnellate di cibo sprecato a livello nazionale.
"Da consumare preferibilmente entro" - Indicato per prodotti difficilmente deperibili, questo termine indica fino a quando un alimento mantiene le sue proprietà specifiche in condizioni di conservazione adeguate. A seconda della categoria, questi prodotti possono essere consumati senza problemi anche da 6 a 360 giorni oltre la scadenza del termine minimo di conservazione, se l'aspetto, l'odore e il sapore rimangono normali. «I consumatori - viene spiegato - devono riabituarsi ad affidarsi quotidianamente ai propri sensi. Vendendo i prodotti dopo la scadenza del termine di conservazione, i negozi svolgono un ruolo importante nel creare fiducia nei confronti del consumo di queste derrate alimentari. Questo vale anche per i prodotti facilmente deperibili i quali vengono congelati entro la data di scadenza e possono quindi essere proposti per 90 giorni in più».
Funzione di modello dei rivenditori al dettaglio - Come viene descritto, «se in negozio i clienti vedono ad esempio che la farina viene venduta per 360 giorni oltre la scadenza del termine minimo di conservazione, useranno più a lungo anche a casa la farina che ha superato tale termine». Questo modello dovrebbe dunque contribuire a ridurre di almeno il 20% lo spreco alimentare nelle economie domestiche causato proprio dalla interpretazione errata dei termini di conservazione. Ciò equivale a circa 150'000 tonnellate di derrate alimentari all'anno.