La donna, una ex pugile brasiliana, si trova in detenzione preventiva dal 2020
INTERLAKEN - Il pubblico ministero ha chiesto oggi una pena di 18 anni e mezzo di reclusione per una ex pugile professionista di origine brasiliana accusata di aver ucciso il marito, un noto ristoratore di Interlaken, a colpi di mazza da baseball nel 2020. L'avvocato difensore ha chiesto l'assoluzione della sua cliente.
Le imputazioni, avanzate al processo apertosi lunedì al Tribunale regionale dell'Oberland bernese a Thun, sono di assassinio, eventualmente di omicidio intenzionale. La sentenza dovrebbe essere annunciata venerdì.
Il fatto di sangue, successo nell'autunno del 2020, sarebbe seguito a problemi relazionali della coppia. Mentre l'imputata, di 35 anni, negli interrogatori ha minimizzato i problemi di relazione, il figlio ha testimoniato in modo credibile di litigi e di un possibile divorzio della coppia, ha spiegato l'accusa.
La coppia, sposata da soli nove mesi, inizialmente voleva avere un altro figlio, ma il coniuge più anziano, di 61 anni, aveva poi cambiato opinione. La giovane donna, descritta come gelosa e focosa, sarebbe anche andata su tutte le furie per il fatto che il marito avesse mostrato tenerezza per il bebè di un nipote, in contrasto con il desiderio di uno proprio.
Sulla base di dati telefonici è poi emerso che l'imputata nell'autunno del 2020 avrebbe anche fatto delle avances a un ex fidanzato poco prima del fatto di sangue. Ciò lascia concludere che la donna fosse alla ricerca di un "nuovo padre", ha dichiarato il pubblico ministero nella sua arringa finale.
Secondo l'avvocato difensore l'istruttoria non è stata ben condotta. Fin dall'inizio ci si è fissati sull'ipotesi che sia stata la giovane moglie ad aver picchiato a morte il marito.
La polizia, ad esempio, non ha indagato seriamente sulle tracce che indicavano la possibile presenza di terzi, come la rottura di una parte esterna del telaio della terrazza. Inoltre tutti gli interrogati che hanno fatto commenti negativi sulla brasiliana potevano avere motivi di rivalsa.
Si tratta, fra l'altro, di ex spasimanti che lei aveva respinto.
La sua cliente afferma di aver guardato un film a casa la sera del delitto e poi essere andata a dormire. Per il legale non ci sono prove che dimostrino il contrario. E non è nemmeno provato che sia quella della giovane brasiliana l'auto ripresa da una telecamera di sorveglianza la notte del crimine: ci sono molti veicoli con quel tipo di luci posteriori allungate.
Secondo il difensore, la donna soffriva inoltre di forti dolori alla spalla e non sarebbe stata in grado di colpire con una mazza da baseball in quel modo.
Il cadavere del 61enne svizzero fu trovato la sera 18 ottobre 2020, in un edificio nel centro di Interlaken: presentava segni di grande violenza perpetrata con un corpo contundente. La donna era poi stata fermata poche settimane più tardi, il 9 novembre, e da allora posta in detenzione preventiva.
La giovane, appassionata di arti marziali, aveva vinto nel 2018 il titolo di campionessa mondiale della più grande federazione pugilistica del mondo, la World Boxing Association. Gestiva anche una palestra di boxe a Interlaken.