GastroTicino prende atto delle nuove misure anti Covid-19 e invita le Autorità a intervenire economicamente.
Massimo Suter: «Facciamo di tutto per evitare un secondo lockdown».
BELLINZONA - Un appello alle autorità cantonali e federali «affinché prevedano al più presto aiuti economici, così da scongiurare pesantissime ripercussioni economiche». È la reazione di GastroTicino alle nuove norme decise dal Consiglio di Stato dopo la tendenza al rialzo dei contagi da Coronavirus.
Preoccupazioni per l'inverno - Da febbraio, come noto, il settore della ristorazione si è adattato seguendo le norme di volta in volta emanate dalle autorità, nel tentativo di trovare un equilibrio tra rispetto della salute pubblica ed economia.
Proprio per questo GastroTicino non nasconde la propria preoccupazione per il futuro del settore nei mesi invernali, «quando - sottolinea - non sarà più possibile ospitare i clienti all’aria aperta».
Soluzione per arredare e riscaldare gli spazi esterni - Per questo motivo il 2 settembre ha invitato il Cantone e i Comuni a valutare la possibilità di poter concedere facilitazioni per arredare e riscaldare le terrazze esterne o gli spazi sul suolo pubblico con tende, gazebi chiusi e altre strutture simili.
Paure - Al di là di queste facilitazioni il timore di un peggioramento della situazione sanitaria, motiva GastroTicino a «monitorare con attenzione l’evolversi della situazione. I soci - viene precisato dall'associazione in una nota - saranno informati con puntualità tramite il proprio sito su ogni cambiamento così che possano osservare ogni norma prevista dai Piani di protezione».
In tal modo, si assicura, «sarà tutelata la salute dei clienti, del proprio personale e saranno resi sempre più sicuri i propri locali, infondendo un senso di fiducia alla popolazione».
«Evitiamo un secondo lockdown» - «Come negli scorsi mesi – ribadisce Massimo Suter presidente cantonale di GastroTicino e vicepresidente di GastroSuisse – continueremo ad affrontare questa drammatica situazione di incertezza in modo coscienzioso e responsabile, consapevoli che il nostro comportamento ha avuto e avrà un forte impatto nel combattere la diffusione del Coronavirus. Grazie al continuo contatto con le autorità e l’intenso lavoro a livello federale e cantonale, è stato possibile da una parte introdurre aiuti mirati che hanno permesso la sopravvivenza di molte nostre aziende, e dall’altra di adottare misure che non fossero talmente proibitive da condizionare in modo pesante la gestione ordinaria di bar e ristoranti. Anche le misure decise oggi, non modificano in modo sostanziale quanto già il nostro settore era tenuto a mettere in pratica: ricordiamo solo l’obbligo di stare seduti per la clientela e di fornire il nominativo per ogni tavolo. Faremo di tutto per collaborare con le autorità, così da evitare un secondo lockdown che avrebbe effetti devastanti e irreparabili sul nostro settore».
Chiusure discoteche e club - Tra le decisioni prese dal Governo, anche quella di chiudere le discoteche, club e sale da ballo. «È una decisione che ci si poteva aspettare, visto quando accaduto in realtà simili alla nostra. Ed è sempre con senso di grande responsabilità – spiega Michael Lämmler, membro di CdA di GastroTicino, professionista specializzato nel settore dei grandi locali, degli eventi e dell’intrattenimento – che ne prendiamo atto».