L'Mps punta il dito contro i consiglieri di Stato Vitta e Zali
BELLINZONA - Manca ancora un piano industriale, e 300 posti di lavoro «non sono impieghi in più, ma una minore soppressione di impieghi». L'Mps prende posizione sulle critiche rivolte oggi dalla Commissione del personale delle Officine di Bellinzona e dai sindacati Sev, Transfair e Unia. Accusando il governo ticinese di avere «fatto dichiarazioni roboanti» senza intraprendere passi concreti per il futuro dei dipendenti.
«Le affermazioni fatte dai due consiglieri di stato Vitta e Zali e confermate dalle FFS non sono supportate da nessun documento, tanto meno il famoso e fantomatico piano industriale» si legge in una nota stampa diffusa oggi dal Movimento.
Inoltre, nello stesso giorno dell'annuncio dei 300 posti di lavoro «l'azienda ha notificato a 12 dipendenti temporanei la disdetta del contratto di lavoro» sottolinea l'MPS.
«La notizia diffusa negli scorsi giorni, se confermata, può solo servire a cercare di dimostrare che il disastro occupazionale per l’Officina e per la città è solo un po’ meno disastro, ma resta un disastro» conclude il comunicato.