L'azione è stata lanciata dall'Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori.
BLENIO - Uno striscione che ha fatto da cornice al Tour de Suisse, conclusosi ieri. Uno slogan semplice, "Salviamo le alpi", volto a sensibilizzare la popolazione «contro la diffusione incontrollata dei grandi predatori, specialmente dei lupi». Questo il messaggio diffuso tra Ticino, Vallese, Uri e Grigioni dall'Associazione per la protezione del territorio dai grandi predatori, promotrice dell'azione. L'auspicio della campagna è «che la Svizzera e gli altri paesi alpini possano gestire finalmente la loro fauna selvatica e dei grandi predatori in modo che non danneggino i singoli cittadini nelle loro attività rurali, né lo stesso patrimonio socio-culturale del territorio alpino».
Il bestiame - Solo nel nostro Paese, 913 animali da allevamento sono stati ufficialmente vittime di attacchi di lupi nel 2020, sottolinea l'Associazione. «Ma i problemi non sono in crescita solo in campo agricolo, direttamente e indirettamente sono colpiti anche la vita di campagna e sempre più i dintorni delle Città e il turismo. I lupi penetrano nei nostri villaggi, sulle piste di sci di fondo e da sci e sui sentieri escursionistici si trovano carcasse di animali sbranati».
L'impatto della prevenzione - Le misure di accompagnamento applicate, giudicate problematiche dai promotori di "Save the Alps", «comprendono recinzioni massicce, cani da guardia aggressivi, onerose deviazioni di sentieri e telecamere della fauna selvatica che ti riprendono al lavoro e nelle attività ricreative». Mandrie di mucche nutrici, greggi di capre e pecore sarebbero inoltre influenzati in maniera negativa e compromessi nel loro ciclo vitale, con una crescita degli aborti e dell'infertilità.
Chi è pro, chi è contro - Uno degli striscioni "Salviamo le alpi", posizionato sulla strada del Passo del Lucomagno, è stato vandalizzato durante la giornata di giovedì, ha denunciato uno dei promotori Germano Mattei.