Circa 200 persone hanno manifestato oggi a Bellinzona per la pace. «UE impegnata in una folle corsa al riarmo, stiamo lontani»
BELLINZONA - Circa 200 persone sono scese oggi in piazza, nonostante la pioggia, per manifestare per la pace e contro il «subdolo avvicinamento della Confederazione alla NATO e all’UE». La manifestazione è stata organizzata dal Partito Comunista.
A Bellinzona sono arrivate infatti delegazioni anche da altri cantoni come quella del Partito del Lavoro di Basilea (PdA Basel) e del Movimento Svizzero per la Pace (MSP/SFB) da Zurigo e Ginevra. Dall’Italia era presente in piazza anche l’analista geopolitico Stefano Orsi.
I partecipanti hanno espresso contrarietà ad una UE «ormai sempre più anti-democratica e impegnata in una folle corsa al riarmo». La piazza ha protestato in particolare contro la proposta dello Stato Maggiore Generale dell'Esercito di inviare soldati svizzeri in Ucraina «a farsi ammazzare in una guerra che non ci riguarda», si legge nella nota del PC, che insiste sulla necessità di «mantenere la Svizzera un paese strettamente neutrale, rifiutando di prendere parte a missioni militari all’estero sotto controllo NATO».
Le due centinaia di persone presenti oggi sono, per gli organizzatori, la punta dell'iceberg di un malcontento popolare in crescita, nonostante «l’asfissiante propaganda bellicista ed eurocentrica e nonostante l’odio verso chi esprime opinioni volte al cessate il fuoco in una guerra ormai persa della NATO contro la Russia che si sta tragicamente combattendo fino all’ultimo ucraino».