Covid, surriscaldamento globale, guerre. Il segretario generale dell'Onu è preoccupato: l'appello dal Palazzo di Vetro.
Antonio Guterres ha tracciato un quadro catastrofico della situazione globale. Ma non tutto è perduto.
NEW YORK - L'estate più calda di sempre. I conflitti in Siria, Yemen, Sudan. E tanto per cambiare il coronavirus. Il segretario generale dell'Onu ha diverse gatte da pelare ultimamente. Ma non tutto è perduto.
In un discorso tenuto oggi al Palazzo di Vetro, a New York, Antonio Guterres ha tracciato un quadro catastrofico della situazione globale. A cominciare dalla questione climatica. «Le concentrazioni di gas serra hanno raggiunto nuovi massimi record nel 2020, l'emisfero settentrionale ha appena vissuto la sua estate più calda mai registrata, il mondo sta bruciando» ha dichiarato il numero uno delle Nazioni Unite davanti ai giornalisti. Per Guterres la via d'uscita «è una ripresa allineata agli obiettivi dello sviluppo sostenibile» e all'accordo di Parigi.
Il Covid non ha "guarito" il mondo dalle emissioni inquinanti. E ha posto nuove sfide politiche e sanitarie. «È come durante la Seconda guerra mondiale. È il nostro 1945» ha esemplificato il segretario generale. «Dobbiamo reagire mostrando solidarietà e unità come mai prima d'ora per superare l'emergenza odierna, far muovere il mondo e prosperare di nuovo».
Sulla questione del vaccino anti-Covid Guterres è molto franco. «Molti ripongono le loro speranze in un vaccino, ma sia chiaro: non c'è panacea in una pandemia» ha dichiarato. «Un vaccino da solo non può risolvere questa crisi, certamente non a breve termine. Dobbiamo espandere in modo massiccio strumenti nuovi ed esistenti in grado di rispondere a nuovi casi, fornire un trattamento vitale per sopprimere la trasmissione e salvare vite umane, soprattutto oltre i prossimi 12 mesi. Ma a partire da ora, un vaccino deve essere visto come un bene pubblico globale, perché il Covid non rispetta i confini».
Se non bastasse, a complicare la situazione ci sono le guerre più o meno "calde" sparse per il pianeta. «Il coronavirus è oggi la principale minaccia alla sicurezza globale nel nostro mondo, questo è il motivo per cui, a marzo, ho chiesto un cessate il fuoco globale». Dall'Afghanistan al Sudan «vediamo nuovi promettenti passi verso la pace» ha aggiunto il segretario dell'Onu. «In Siria, Libia, Ucraina e altrove, il cessate il fuoco o l'arresto dei combattimenti possono creare spazio per la diplomazia - ha sottolineato - In Yemen, stiamo premendo per un cessate il fuoco e la ripresa del processo politico».
«In queste e altre crisi i guastatori sono attivi e la sfiducia è profonda, ma dobbiamo perseverare» ha proseguito Guterres, spiegando che nel suo discorso di martedì prossimo, in apertura dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, lancerà un appello alla comunità internazionale «perché il cessate il fuoco globale diventi una realtà entro la fine dell'anno».