Il Comando militare centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha confermato in una nota il nuovo raid contro le postazioni degli Houthi.
SANA'A - L'attacco è avvenuto quando in Svizzera era la una e quarantacinque di questo sabato 13 gennaio. Gli Stati Uniti hanno lanciato un nuovo attacco contro un avamposto degli Houthi in Yemen. Lo riferiscono due funzionari Usa all'Associated Press.
L'esercito americano ha colpito un altro sito controllato dagli Houthi che metteva a rischio le navi commerciali nel Mar Rosso. Secondo quanto riferito dai giornalisti dell'agenzia Usa, a Sana'a, capitale dello Yemen, è stata udita una forte esplosione.
Il Comando militare centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha confermato in una nota il nuovo attacco alle postazioni degli Houthi. «Le forze americane hanno effettuato un attacco contro un sito radar nello Yemen» intorno alle 3.45 ora locale.
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva minacciato gli Houthi di ulteriori attacchi contro le posizioni ribelli se questi ultimi non avessero fermato il fuoco nel Mar Rosso. Dopo gli attacchi britannici e americani di ieri, gli Houthi - ha indicato l'esercito di Washington prima dell'offensiva di questa mattina - hanno lanciato «almeno un missile» che, tuttavia, non ha colpito nessuna nave.
Stando al Pentagono, gli attacchi di Stati Uniti e Gran Bretagna di ieri hanno colpito quasi 30 località dello Yemen controllate dai ribelli con oltre 150 bombe e missili. Secondo un alto ufficiale militare statunitense, i raid «hanno raggiunto l'obiettivo di danneggiare la capacità degli Houthi di lanciare il tipo di attacco con droni e missili condotto martedì».
Dal canto suo Biden, rispondendo ai giornalisti al seguito in Pennsylvania, ha dichiarato che «gli Stati Uniti non sono in guerra con l'Iran». È «irrilevante» designare gli Houthi come gruppo terroristico, ha aggiunto. «Se continuano ad agire e comportarsi come fanno, risponderemo».
La Russia ha invece denunciato la «palese aggressione» da parte di Usa e Regno Unito sul territorio dello Yemen. «Si tratta dell'aggressione armata di un gruppo di Paesi contro un altro Paese, e non ha nulla in comune con l'auto difesa», ha detto l'ambasciatore di Mosca all'Onu Vassily Nebenzia durante la riunione urgente del Consiglio di Sicurezza. Nebenzia ha accusato americani e britannici di aver violato l'articolo 2 della Carta Onu.