Il premier Conte ha esteso il provvedimento varato nella notte tra sabato e domenica a tutte le regioni
Gli spostamenti della popolazione verranno permessi solo per comprovati motivi di salute o lavoro.
ROMA - L'emergenza del coronavirus blocca tutta l'Italia. Il Governo presieduto da Giuseppe Conte ha infatti deciso di estendere a tutte le regioni le misure varate nella notte tra sabato e domenica per Lombardia e altre 14 province. Esse prevedono il divieto di spostamento se non «per comprovati motivi di lavoro» o «gravi esigenze familiari o sanitarie» e il veto di «assembramenti».
Questo ulteriore giro di vite è stato provocato dalla grave accelerazione nel Paese del contagio. Le cifre, d'altronde, sono impietose: nelle ultime 24 ore in Italia sono morte per ben 97 persone e altre 1'797 sono rimaste contagiate. Tutto questo ha portato il computo totale degli infetti a 9'172, mentre le vittime totali del Covid-19 sono salite a 463. «I numeri - ha precisato Conte - ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi e delle persone decedute. Per questo motivo le nostre abitudini vanno cambiate ora. Dobbiamo tutti rinunciare a qualcosa per il bene del Paese».
Il premier precisa poi che non c'è più tempo da perdere: «Lo dobbiamo fare subito. Questo sarà possibile solo se tutti collaboreremo». Le nuove misure forti e stringenti - continua Conte - possono essere riassunte con «Io resto a casa». «Non ci saranno più due zone. Tutta l'Italia sarà zona protetta». Il decreto prevede pure lo stop di tutte le manifestazioni sportive, Serie A compresa. Le scuole e le università rimarranno chiuse in tutta Italia fino al 3 aprile. Ma non solo. Perché a partire da domani i bar e i ristoranti di tutta la penisola dovranno chiudere entro le 18.00. In tutto il Paese saranno vietate le celebrazioni religiose, compresi i matrimoni e i funerali. Sbarrati rimarranno pure musei, teatri e cinema.