Bruxelles sta valutando di appropriarsi dell'operazione Agenor e spedirla nel Mar Rosso
BRUXELLES - In questa storia l'Unione europea ha giocato un ruolo marginale: oltre a condannare gli attentati del 7 ottobre e inviare aiuti umanitari nella Striscia di Gaza non si è immischiata (almeno ufficialmente) nel conflitto. Le istituzioni di Bruxelles sembrano aver assunto (come sono solite fare) il ruolo di osservatrici esterne. Critiche e parziali, ma pur sempre esterne.
Lo stesso vale per l'allargamento del conflitto. Gli attacchi dei ribelli Houthi contro le navi mercantili che passano (o passavano) dallo stretto di Bab el-Mandeb per commerciare con Israele, non hanno provocato un grande intervento da parte dell'Unione europea.
Certo, alcuni Paesi si sono accodati alla coalizione capitanata dagli Stati Uniti per contrastare gli attacchi missilistici dei ribelli, come la Grecia, i Paesi Bassi e la Danimarca. Altri Paesi si sono astenuti, la Francia e la Spagna in particolare. Per le autorità spagnole, ad esempio, il problema era da risolvere diplomaticamente e non militarmente. Il rischio? Un ulteriore escalation del conflitto.
Inoltre sono decenni che l'Arabia Saudita tenta di sopprimere la resistenza Houthi in Yemen, senza riuscirci. Molti analisti si chiedono quali obbiettivi la coalizione anti-Houthi sia in grado di raggiungere.
Ma l'inattitudine dell'Unione europea sembra essere giunta al capolinea. A Bruxelles si discute infatti di una coalizione a propulsione europea, che sia in grado di contrastare gli Houthi in maniera "indipendente" dalla coalizione a stelle e strisce. L'intento è quello di inviare un minimo di tre navi da guerra nel Mar Rosso.
Una fonte diplomatica ha dichiarato che Bruxelles intende "appropriarsi" dell'operazione a guida francese chiamata Agenor, che attualmente sorveglia il vicino stretto di Hormuz con l'obiettivo di «salvaguardare la libertà di navigazione e la sicurezza delle navi in transito nell'area», si legge sul sito dell'operazione.
Anche il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani è intervenuto sulla questione, dichiarando che l'istanza di controllo di Agenor «è favorevole all'ipotesi».