Inizia a Brescia la revisione del processo per la strage di Erba, con Olindo Romano e Rosa Bazzi in tribunale; Marzouk: «Torno in Italia»
BRESCIA - Olindo Romano e Rosa Bazzi sono in tribunale a Brescia. Dalla prima mattinata la gente si è messa in coda per assistere all'udienza in Corte d'appello. Si discute della revisione del processo che, dopo tre gradi di giudizio, nel 2011 ha sancito la condanna all'ergastolo per la strage di Erba dei due imputati, avvenuta l'11 dicembre del 2016.
L'udienza viene ripresa in esclusiva dalle telecamere Rai, mentre in tre sale riservate circa 50 giornalisti possono assistere al dibattimento, iniziato dopo le ore 9. Quanto al pubblico, sono invece 45 le persone, munite di apposito pass, a poter assistere all'evento giudiziario più atteso di questo inizio anno.
All'interno del palazzo di Giustizia, per i parenti delle vittime è presente al momento solo Azouz Marzouk, che nella mattanza ha perso moglie, figlio e suocera. L'uomo da qualche tempo sostiene che i due coniugi agli arresti sono estranei alla vicenda, dunque non colpevoli.
Così si spiega la sua dichiarazione, oggi prima di entrare in aula: «Sono emozionato, stiamo ottenendo una parte di rivincita - ha detto l'uomo, ripreso dalle telecamere - Credo non sia stata fatta giustizia e ora spetta ai giudici farla. Cosa potrebbe essere accaduto? Vedremo». E sulla pista della droga - si è parlato di un regolamento di conti tra bande nordafricane alla base del pluriomicidio - preferisce non parlare: «È una pista che mi crea problemi, perché mi sto trasferendo qui in Italia».
Davanti alla corte d'Appello è la difesa di Rosa e Olindo - che sempre stamattina hanno comunicato di non voler essere ripresi dalle telecamere - a presentare nuovi elementi: tra questi, nei giorni scorsi si era parlato di nuovi testimoni, oltre che dei dubbi circa il rilevamento della macchia di sangue sul battitacco dell'auto del Romano e della testimonianza chiave - "indotta" o comunque alterata dall'esterno secondo la difesa - del poi defunto Mario Frigerio, che al tempo del processo fu unico superstite e super testimone.
In questo senso gli avvocati sostanzieranno la loro strategia presentando nuovi testimoni, consulenze e intercettazioni. Il dibattimento sarà dunque lungo e articolato, tanto che si ritiene poco probabile che oggi si possa già arrivare a una decisione sull’ammissibilità della revisione, la cui richiesta era stata in precedenza presentata dagli avvocati di Olindo e Rosa, oltre che dal sostituto procuratore di Milano Cuno Tarfusser.