Intervista a Samuel Kullmann, eletto a Thun, noto anche per le idee rivoluzionarie sull’applicazione di Bitcoin in ambito politico.
Politica, finanza, nuove tecnologie: un intreccio che fino a non molti anni fa poteva sembrare fantascienza. E che invece, da qualche anno, in virtù dell’ascesa inarrestabile e dell’ormai piena maturazione degli strumenti digitali, sta pian piano trovando degli sbocchi concreti e significativi. Soprattutto nello scenario che riguarda l’impatto potenzialmente rivoluzionario scaturito dall’incontro tra l’universo Bitcoin e il panorama politico nazionale e internazionale. Un orizzonte tutto da scoprire e a cui è stato dedicato ampio spazio nel corso del recente Plan ₿ Forum 2023, andato in scena, tra Palazzo dei Congressi, Villa Ciani e Asilo Ciani, esattamente un mese fa. Per approfondire ulteriormente la questione, abbiamo realizzato una piacevole intervista con Samuel Kullmann: il granconsigliere di Thun eletto a Berna, nelle fila dell’EDU-UDF (Unione Democratica Federale), noto, tra le altre cose, per il suo interesse nell'uso di Bitcoin in ambito politico, che proprio nella due giorni del Lugano’s Plan ₿ Forum è stato protagonista del panel intitolato, non a caso, “Bitcoin in Politics”.
Chi è Samuel Kullmann: un breve ritratto
Nato a Leeds, cresciuto in Mongolia e poi stabilitosi in Svizzera, Kullmann è una figura poliedrica nel panorama politico. Una carriera, la sua, dedicata alla lotta contro il traffico di esseri umani, quindi anche alla protezione delle persone. Sogna un futuro finanziario ad alto impatto tecnologico, il 37enne Kullmann, e il suo intervento a Lugano, non a caso, ha attirato l'attenzione proprio per le idee visionarie espresse, in particolare su come Bitcoin possa essere integrato nell’ecosistema governativo e nel tessuto profondo della società.
Samuel, come è nata la sua passione per il mondo dei Bitcoin?
«Fin dal 2015, ho condotto ampie ricerche sul sistema finanziario, approfondendo la sua profonda ingiustizia, soprattutto nei confronti delle persone nei paesi del terzo mondo e per i gruppi a basso reddito in generale. Constatare i livelli di corruzione nel contesto bancario tradizionale mi ha spesso fatto arrabbiare. Scoprendo Bitcoin, poi, ho compreso e adottato un'opzione che mi ha permesso di disconnettermi quasi completamente dal resto delle dinamiche economiche, che chiaramente disapprovo.»
Quali vantaggi emergono per un paese che supporta i pagamenti in Bitcoin?
«L'esempio di El Salvador dimostra come un paese possa indirizzarsi verso inediti modelli e attirare nuovi turisti e investitori entusiasti. Promuovere attivamente l'adozione di Bitcoin sembra essere una strategia vincente (anche se a lungo termine) per qualunque paese scelga di esplorare questo sentiero.»
Come possono governi e istituzioni sostenere adeguatamente Bitcoin? E come possono sensibilizzare e supportare i cittadini sull'argomento?
«Bitcoin non ha bisogno di supporto (funziona perfettamente da solo): sono le persone e i governi che hanno bisogno di Bitcoin. È positivo per i cittadini avere accesso a informazioni di alta qualità su Bitcoin, per attivare processi di consapevolezza e meccanismi di protezione dalle numerose truffe legate al mondo crypto. Gli stati nazionali possono trarre solo vantaggi, quando molti dei loro cittadini detengono Bitcoin, poiché il potere d'acquisto della nazione è destinato a crescere notevolmente a lungo termine.»
Come possono funzionari eletti e politici supportare l'adozione di Bitcoin nella società e nel governo?
«Dando la possibilità di pagare qualsiasi imposta governativa in Bitcoin, offrendo ai dipendenti statali la possibilità di ricevere parte del loro stipendio in Bitcoin, iniziando a detenere Bitcoin nei bilanci delle istituzioni statali, cercando fonti di energia abbandonate, sviluppando operazioni di mining sostenibile di Bitcoin e infine cercando attivamente di attrarre start-up che lavorano su e con la blockchain di Bitcoin.»
Bitcoin è spesso considerato il futuro della moneta. Ma per molti permangono ancora molti dubbi e rischi, una fonte di preoccupazione per istituzioni e governi. Qual è la sua opinione riguardo alla regolamentazione europea in quest'area e quali soluzioni potrebbero essere considerate?
«L'Unione Europea e la maggior parte dei paesi rischiano di regolamentare eccessivamente Bitcoin, rendendo molto difficile per le start-up operare, e aumentando anche i costi di transazione, mining e detenzione per il cittadino medio.»
È recente notizia che la Banca Cantonale di San Gallo e la SEBA Bank collaboreranno nei servizi di custodia e trading per Bitcoin. Cosa ne pensa?
«È solo questione di tempo, prima che ogni banca riesca a offrire soluzioni Bitcoin ai suoi clienti, semplicemente perché sempre più persone lo richiedono. Questo contribuirà a normalizzarne l'uso e a rafforzarne la credibilità agli occhi dei scettici.»
Quale ruolo giocano eventi come il Plan ₿ Forum di Lugano in questo contesto?
«Hanno un ruolo molto importante, perché una più rapida adozione di Bitcoin porterà a un sistema finanziario più equo e giusto in tempi brevi, e rafforzerà anche economicamente la regione in cui si concretizza tale precoce consapevolezza.»