Nick Szabo, leggendario cypherpunk e pioniere degli smart contract, ha affascinato ancora una volta il pubblico del Lugano's Plan ₿ Forum, raccontando un viaggio nel tempo tra monete, metalli preziosi e banconote.
Cypherpunk, inventore degli smart contract. Identikit che porta dritto a un nome: Nick Szabo, che è stato tra i protagonisti più attesi del Plan ₿ Forum 2024, la conferenza di riferimento in Europa per Bitcoin e tecnologie decentralizzate, conclusasi poco meno di un mese fa, in una Lugano sempre più epicentro del panorama Bitcoin. In un keynote intitolato "Bitcoin Thoughts", Szabo ha trasportato il pubblico in un affascinante viaggio nella storia millenaria del denaro: dalle conchiglie alle criptovalute.
Giurista, informatico e crittografo, Szabo è noto per il suo contributo fondamentale alla nascita del concetto di smart contract, e cioè quei protocolli informatici che eseguono automaticamente i termini di un contratto quando vengono soddisfatte determinate condizioni. Un'idea rivoluzionaria, alla radice di piattaforme come Ethereum, che ha gettato le basi per la finanza decentralizzata.
Un viaggio nel tempo
Ma Szabo è molto più che un tecnico visionario. La sua capacità di mixare diritto, informatica, crittografia e teoria monetaria - il tutto in una prospettiva originale - lo rende una voce unica nel panorama Bitcoin. Non a caso, il suo intervento sul palco principale del Palazzo dei Congressi di Lugano si è focalizzato sulla storia del denaro nella sua dimensione sociale e antropologica, non solo economica. Partendo dalla contrapposizione tra valute fiat e Bitcoin, Szabo ha tracciato un percorso che ha preso il via dalla preistoria, quando conchiglie e perline erano usate come mezzo di scambio e riserva di valore, fino all'introduzione dei metalli preziosi. «Per gran parte della storia umana, gioielli e denaro erano la stessa cosa», ha evidenziato. «Le culture antiche non marcavano la netta distinzione che percepiamo oggi». Un passaggio chiave di questa evoluzione, secondo Szabo, è avvenuto in Cina tra il IX e il XV secolo, con l'introduzione della cartamoneta e delle prime banconote. Un esperimento inizialmente di successo, poi naufragato a causa dell'iperinflazione prodotta dall'eccesso di stampa. «Si torna a una forma di note di debito incise su fogli d'argento, più vicine al concetto di denaro come merce», ha spiegato. Szabo ha poi ripercorso l'ascesa e il declino del gold standard, fino all'attuale sistema di valute fiat, nato con gli accordi di Bretton Woods dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un sistema, questo, già in crisi, chel'avvento di Bitcoin mette profondamente in discussione: «In soli 110 anni, le valute fiat hanno perso oltre il 99% del loro valore. Bitcoin rappresenta una nuova forma di stabilità monetaria», ha tagliato corto il cypherpunk.
In chiusura, Szabo ha sottolineato come la "bolla” del debito globale e il rischio di default degli Stati rendano sempre più difficile «navigare lo spazio economico» basato sulle valute a corso legale. In questo contesto, «Bitcoin offre un'alternativa solida e non manipolabile».
L'intervento di Nick Szabo ha davvero offerto una prospettiva unica sulla portata rivoluzionaria di Bitcoin, inquadrandola in una cornice storica e concettuale di ampio respiro. Una conferma della qualità offerta, ormai da oltre tre anni, dalla conferenza Bitcoin regina d’Europa, che per la quarta edizione, in programma il 24 e 25
ottobre del prossimo anno, si prepara ad alzare ulteriormente l'asticella.