Il Centro Abitativo e di Cure Tertianum di Chiasso, inaugurato nell’estate del 2019, è una struttura d’eccellenza per la residenzialità assistita delle persone anziane e mette a disposizione soluzioni abitative spaziose, confortevoli e complete. La sua posizione centrale, nel nucleo di Chiasso, offre agli ospiti numerose opportunità per attività anche all’esterno ed escursioni. Coloro che, invece, preferiscono tenere un ritmo più tranquillo, possono decidere di godere dell’ampio giardino e della soleggiata terrazza. Ne abbiamo parlato con il Direttore, Luca Cimaglia.
Quali sono le caratteristiche della sua struttura?
«Il Tertianum Comacini è dotato di 75 appartamenti protetti e 30 posti letto nel reparto cure. Al suo interno i nostri ospiti hanno a disposizione uno studio medico, uno studio psichiatrico, i servizi di fisioterapia, agopuntura e podologia, la parrucchiera e il bistrò.
Per gli appartamenti, collaboriamo con l’Associazione Assistenza e Cura a Domicilio di Mendrisio (ACD Mendrisiotto e Basso Ceresio), che supervisiona le cure erogate dal personale sanitario Tertianum all’interno degli appartamenti. Per quanto riguarda invece il settore delle cure, spesso gli Istituti Sociali (Casa Giardino e Casa Soave) del Comune di Chiasso esauriscono i posti a disposizione, quindi i residenti sono ospitati temporaneamente nella nostra struttura grazie a un accordo con l’Amministrazione Comunale. Se in seguito si liberano dei posti, vengono trasferiti nella Casa Anziani Giardino senza dover rispettare i tempi di disdetta previsti nei normali contratti di chi viene ospitato direttamente da noi».
Quando e come è nata la collaborazione con ACD e gli Istituti Sociali del Comune di Chiasso?
«È partita nel marzo del 2022, ormai quasi un anno fa, ed è stata la naturale conseguenza del fatto che tutti i centri abitativi e di cura Tertianum nel Canton Ticino collaborano con gli enti territoriali. È importante comprendere e soddisfare le esigenze del territorio attraverso sinergie con le strutture locali. Grazie a questa collaborazione eviteremo che utenti anziani vengano trasferiti in case comunali lontane dai loro cari, come avveniva in passato, ma resteranno nello stesso luogo ospitati dalle nostre strutture».
Su quest’ultimo aspetto ci ha fornito un ulteriore approfondimento il Direttore degli Istituti Sociali del Comune di Chiasso, Fabio Maestrini.
Come è strutturata l’assistenza degli anziani e quali sono le caratteristiche della collaborazione con il centro Tertianum Comacini?
«A disposizione degli Istituti Sociali abbiamo due case per anziani, Casa Giardino e Casa Soave, per un totale di 139 posti letto. Le nostre sono strutture completamente medicalizzate, con un’offerta di posti specifica per i lungodegenti, una categoria di residenti in case per anziani che oggi spazia dai sessantacinquenni, l’età minima per essere ospitati in questo tipo di strutture nel Cantone, fino ai centenari. Le tipologie di utenti possono dunque variare dalle persone più giovani di età, ma compromesse e completamente dipendenti dal punto di vista fisico, fino ai centenari che stanno bene e sono autonomi nella quotidianità, ricoverati in casa anziani più che altro per problematiche di tipo sociale. A questi posti per la lungodegenza si aggiungono anche quelli per il soggiorno temporaneo, una sola unità abitativa protetta, che una volta sarebbe stata chiamata “reparto Alzheimer”, e 11 posti letto per le cure palliative geriatriche di lungodegenza o per il sollievo temporaneo delle famiglie. Emerge comunque una cronica carenza di 30/40 posti letto. Dunque, al di là di tutti gli aspetti finanziari, uno dei fattori di qualità di vita per i residenti in strutture per anziani e per i loro familiari è la vicinanza, il cosiddetto principio di prossimità. Uno dei grossi privilegi del Tertianum Comacini e degli Istituti Sociali (Casa Giardino e Casa Soave) consiste proprio nel fatto che sono situati nel centro di Chiasso, vicinissimi ai servizi più importanti e con le principali infrastrutture viarie e ferroviarie a brevissima distanza». Una collaborazione tra enti diversi, a tutto vantaggio degli ospiti delle strutture e delle loro famiglie, come quella che ci descrive Brian Frischknecht, Direttore dell’ACD Mendrisiotto e Basso Ceresio.
Quando è iniziata e come si svolge la collaborazione tra ACD e Tertianum Comacini?
«Abbiamo incominciato a collaborare nel luglio del 2019, dunque fin dall’apertura della struttura del Tertianum Comacini: abbiamo un contratto di collaborazione con Tertianum e i loro operatori che normalmente sono presenti nel reparto cure, intervengono anche negli appartamenti. Noi svolgiamo una prima valutazione dei bisogni degli utenti, attraverso assessment clinici con cui viene definito il piano d'intervento e gli obiettivi assistenziali o clinici da raggiungere, per poi informare il personale di Tertianum nei trattamenti da eseguire sugli ospiti, sempre sotto la responsabilità di ACD e del nostro direttore sanitario. Invece, per la gestione delle casistiche più complesse, come la cura delle ferite o per la salute mentale, intervengono direttamente gli infermieri di ACD. La collaborazione è andata anche oltre queste attività: abbiamo organizzato un percorso condiviso di animazione e di conoscenza del ballo per persone con qualche difficoltà cognitiva e motoria, che ha portato all’evento Flash Mob del settembre 2022 in vari luoghi di Chiasso, che ha avuto grande successo. Una manifestazione ideata partendo dalla constatazione che muoversi a ritmo di musica è una vera e propria fonte di benessere».
Quali sono le prospettive future di questa proficua collaborazione?
«Sulle evoluzioni di un progetto di questo tipo, in ambito formativo per il personale e di proficui scambi di esperienze - continua il direttore Luca Cimaglia -, proprio poche settimane fa il Gran Consiglio del Cantone ha approvato la Pianificazione Integrata (Legge anziani e Legge assistenza cure a domicilio). L’orizzonte per il 2030 è promuovere il dialogo tra il mondo delle case per anziani e quello dell’assistenza e cure a domicilio, cercando di sfruttare al meglio le sinergie, evitando la sovrapposizione di servizi e instaurando collaborazioni efficaci, in una logica di rete, all’interno dell’offerta già esistente. Per esempio, è fondamentale che, se un utente entra nel mondo sociosanitario attraverso l’assistenza a domicilio e poi viene accolto in un appartamento presso il Tertianum o nelle case comunali, le informazioni passino automaticamente da un ente all’altro con una continuità di presa in carico, senza ripartire daccapo nella raccolta delle informazioni»
Articolo pubblicato grazie al supporto di:
Point Service – Gimasi – Tertianum Chiasso