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LUGANOLo scroccone seriale ha colpito anche allo Splendide Royal

10.05.19 - 20:00
Spuntano altri debiti per Nicolò Svizzero, l’uomo residente a Castagnola che lasciò uno scoperto stellare al Palace di St. Moritz. Ma soprattutto un buco milionario che l'ha spedito in carcere
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Lo scroccone seriale ha colpito anche allo Splendide Royal
Spuntano altri debiti per Nicolò Svizzero, l’uomo residente a Castagnola che lasciò uno scoperto stellare al Palace di St. Moritz. Ma soprattutto un buco milionario che l'ha spedito in carcere

LUGANO - Polvere di stelle, briciole di una vita costruita sui "puf". Il Foglio Ufficiale di oggi elenca quattro nuovi debiti contestati a Nicolò Svizzero, il 40enne italiano residente a Castagnola che è stato arrestato a Padova alla fine di febbraio. In carcere l’uomo, ricordiamo, ci è finito per aver fatto sparire - questo sostiene l'accusa - 19 milioni di euro con una serie di operazioni finanziarie tra Singapore e Lugano.

Ma prima ancora Svizzero aveva fatto parlare di sé per un conto da 211mila franchi mai saldato al Badrutt’s Palace di St. Moritz nel dicembre 2017. E tra i creditori adesso spunta un altro albergo a 5 stelle, lo Spendide Royal di Lugano che chiede al 40enne di pagare 2’120 franchi. Briciole, visto il personaggio, che secondo il FU odierno, risulta non aver pagato anche 6’592 franchi alla Cassa cantonale di compensazione AVS e un migliaio di franchi all’assicurazione Axa. Tra le persone ingannate dallo Svizzero c’è anche una ditta di Lugano che ha eseguito dei lavori nell'appartamento in via Serenella Castagnola dove viveva lo scroccone: difficilmente rivedrà i suoi 1’800 franchi. Viveva, si fa per dire, perché in realtà chi ci è stato riferisce di una dimora lussuosa, arredata con opere d'arte, ma deserta. Quasi una casa museo, col giardino curato da un giardiniere. Le uniche altre persone presenti erano una domestica e il factotum dello Svizzero, tale Carlos. Che prometteva, a destra e a manca, «di non preoccuparsi, che i debiti sarebbero stati onorati». Oltre alla casa di "rappresentanza" a Castagnola, in centro città il 40enne aveva anche un ufficio. Una scenografia di facciata che probabilmente serviva per impressionare i clienti.

Nonostante la sfilza di debiti e la voragine finanziaria Svizzero, al momento dell’arresto si era dichiarato innocente, anzi «un perseguitato». Sì, dai creditori.

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