L'automobilista contesta la segnaletica in via della Posta: «Un tale limite significa scendere dall'auto e spingere».
Ma per il comandante della Polcom Ivano Beltraminelli «la situazione è del tutto chiara e formalmente corretta. Si tratta di prenderne atto e rispettare il limite». Diverso il parere dell'avvocato Rossano Guggiari: «Assurdo che si metta lì un 20 km/h e ancora di più che piazzino il radar».
GIUBIASCO - Ore 14.27 di un assolato giovedì 15 luglio, sul rettilineo deserto di via della Posta a Giubiasco un’auto sfreccia. Scatta il flash e… Ma sentiamo come il conducente colto in flagranza di reato ha raccontato la vicenda, temperando sarcasmo ed ironia, in una email a Mauro Minotti, capodicastero Sicurezza della Città: «Durante il GP Ticino F1 2021 sfrecciavo con la mia Audi A40, un prototipo non ancora in commercio, su via Bellinzona a Giubiasco inseguito da Hamilton, Bottas e Verstappen, quando ho imboccato via della Posta alla folle e incredibile velocità di 32 km/h».
7 km/h in più fanno 120 franchi - Flash non dei fotografi, ma del radar mobile della Polizia comunale cittadina che per la manovra ha quindi spiccato una multa di 120 franchi causa superamento della velocità massima consentita sulla via antistante la Posta. Dedotto il margine di tolleranza, l’automobilista è stato sanzionato per una velocità punibile di 27 km/h. «Fosse stato nel nucleo - si lamenta l’uomo - non avrei avuto niente da ridire, ma il limite di 20 km/h su via della Posta a Giubiasco è scandalosamente e assurdamente basso. La strada è larga, tra palazzi moderni, con doppio senso di marcia ed è fuori dal nucleo vecchio del Borghetto. Un tale limite significa scendere dall’auto e spingere». Il multato si dice pure convinto che davanti a un giudice l’avrebbe spuntata: «Passare repentinamente dai 50 km/h su via Bellinzona ai 20 km/h non adempie, secondo me, i criteri per un tale limite». Di parere opposto è il comandante della Polizia comunale, Ivano Beltraminelli che, alla richiesta di annullamento della multa, risponde picche, confermando «come la situazione sia del tutto chiara e formalmente corretta. Infatti la segnaletica presente è del tutto esaustiva. (...) il tutto è conseguente a valutazioni tecniche specifiche e quindi si tratta unicamente di prenderne atto e rispettare il limite».
Il parere dell'avvocato - Per rimettere il campanile al centro del villaggio, tra le due campane dissonanti, abbiamo raccolto il parere dell’avvocato Rossano Guggiari, da sempre in prima fila nel denunciare le storture nel mondo della circolazione: «Assurdo che si metta lì un 20 km/h; ancora più assurdo che piazzino il radar; e ancora più assurdo che quando uno circola a 32 km/h, restando praticamente nei 30 Km/h, riceva una multa del genere. Però...». Però l’avvocato sconsiglia all’automobilista di imbarcarsi in battaglie legali in questo caso: «Se si mettesse a fare ricorsi rischierebbe di spendere 10 o 20 volte quella cifra. A meno che ne faccia una questione di principio, ma economicamente non gli conviene e la possibilità di spuntarla è pari a zero». Limiti di 20 Km/ rappresentano certo l’eccezione e pertanto colgono ancor più di sorpresa i guidatori non indigeni (a riprova il multato è luganese). «Non è certo la regola - nota Guggiari -. Posso citare un 10 km/h in via Industria a Bioggio, che sta a cavallo tra strada pubblica e privata. Secondo me è posizionato lì solo per dire “andate piano”. Dopodiché sono nemico dell’eccesso di radar e sempre a Bioggio sul rettilineo seguente di via Industria, una volta svoltato, la polizia sanziona chi viaggia oltre i 50 km/h. Limite che però non è chiaramente indicato, anzi entrando sulla strada da un'altra via è indicata solo la fine 30km/h il che in zona industriale fa subito pensare agli 80 km/h. Ho proprio un caso pendente in corte d’appello».