Bambini e adolescenti sono esposti alla violenza con una frequenza e un’intensità preoccupanti.
Ecco un'iniziativa per affrontare il tema.
LUGANO - Nel quadro delle iniziative per sottolineare la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, il Dipartimento delle istituzioni in collaborazione con il Dipartimento della sanità e della socialità propone giovedì 11 novembre un primo incontro pubblico dal titolo “Minori e violenza in famiglia. Lo sguardo nascosto”, in cui si discuteranno cause, conseguenze e percezione della violenza agita in famiglia e di cui sono spesso vittime i minori.
In Svizzera la violenza domestica coinvolge i minori nella metà degli interventi di polizia e la loro presenza è certamente ancora più importante in situazioni altrettanto drammatiche che non giungono a conoscenza delle autorità.
Bambini e adolescenti sono esposti alla violenza tra i genitori o in altre relazioni familiari con una frequenza e un’intensità preoccupanti; essi vedono, ascoltano, respirano tra le mura di casa relazioni e dinamiche non sane e violente, senza che vi sia particolare riguardo per le loro emozioni, per la loro fragilità, per il loro bisogno e il loro diritto alla protezione e alla cura.
Una prima iniziativa per affrontare il tema, che coerentemente con le strategie nazionali avrà spazio anche nelle strategie e nelle misure del Piano d’azione cantonale contro la violenza domestica in sinergia con il Programma cantonale di promozione dei diritti, di prevenzione della violenza e di protezione dei bambini e dei giovani, è prevista per giovedì 11 novembre 2021, dalle 17:00 alle 20:00 al Cinema Lux di Massagno, e ruoterà attorno alla visione di un film e al successivo dibattito di approfondimento.
Il film proposto è L’affido-una storia di violenza, premiato a Venezia nel 2017 per la miglior regia (Xavier Legrand) e la miglior opera prima, che rappresenta con drammatica efficacia la disgregazione di una famiglia e le importanti conseguenze dell’esposizione alla violenza sulle vittime, soprattutto sui minori.
A seguire, un dibattito aperto al pubblico per cercare di rispondere ad alcune domande: come è affrontata la violenza familiare che colpisce bambini e ragazzi? Quali sono le conseguenze sui minori della violenza subita e con quale consapevolezza i professionisti la affrontano, quando sono confrontati con dinamiche familiari complesse e non sempre facilmente interpretabili? Ne parleranno – dopo il saluto di benvenuto del Consigliere di Stato Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni - Sonia Giamboni, pretore di Leventina e giudice della Pretura penale di Bellinzona; Letizia Vezzoni, avvocata e membro del Gruppo di accompagnamento in materia di violenza domestica; Cristiana Finzi, Delegata per l’aiuto alle vittime di reati; Domenico Didiano, psichiatra e psicoterapeuta del bambino e dell’adolescente; Ilario Lodi, Direttore di Pro Juventute sezione Ticino; con la moderazione di Chiara Orelli Vassere, coordinatrice istituzionale in tema di violenza domestica presso il Dipartimento delle istituzioni.
L’accesso alla serata, aperta al pubblico, è consentito unicamente ai titolari del Certificato Covid.