Scatta un'altra interrogazione al Consiglio di Stato sul caso firmata dal Partito comunista: «Il Cantone interverrà per ripristinare la situazione legale?»
LUGANO - Una nuova interrogazione sul presunto abuso edilizio di Caprino, firmata dai deputati Massimiliano Ay e Lea Ferrari, è giunta oggi sui tavoli del Consiglio di Stato.
Già intervenuti a livello locale attraverso un’interpellanza del consigliere comunale Demis Fumasoli, i comunisti ricordano come «degli oltre 120 metri quadrati in questione solo una minima parte sono di proprietà comunale: la parte maggiore dell’area è di demanio pubblico cantonale». Inoltre, va considerato anche che si tratta di una «zona di protezione lago».
«Si può confermare che il Municipio di Lugano, dopo avere stabilito l’abuso, si è limitato a chiedere una licenza a posteriori?», scrivono i due deputati al Governo, chiedendo inoltre se non ritenga che il caso imponesse «una misura ben più incisiva» e se interverrà per «ordinare quantomeno il ripristino della situazione legale precedente».
Fra le numerose domande rivolte al Consiglio di Stato, Ay e Ferrari chiedono inoltre di spiegare come sia possibile che la Polizia lacuale non abbia rilevato alcuna irregolarità; se la demolizione della spiaggia abusiva sia avvenuta anch’essa senza autorizzazione e se esistano gli estremi per aprire una vertenza legale a seguito del modo di agire del Municipio di Lugano.
Le domande dell'interrogazione