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Lugano's Plan ₿Il percorso formativo B4B è di nuovo sold out

27.06.24 - 06:00
Lugano’s Plan ₿
Robert Bregy
Robert Bregy
Il percorso formativo B4B è di nuovo sold out

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Intervista al segretario comunale della Città di Lugano, Robert Bregy, che ha tracciato un bilancio del progetto Blockchain For Business dopo la chiusura della prima fase della sua seconda edizione.

Due moduli, 24 ore di lezioni, 14 relatori di spicco nell’universo Bitcoin e blockchain da seguire in 6 location in riva al Ceresio. La prima parte della seconda edizione del "B4B - Blockchain for Business", il corso promosso da Città di Lugano e da Lugano’s Plan ₿ e organizzato in collaborazione con i tre atenei del Cantone, USI, SUPSI e Franklin University Switzerland, si è conclusa alla fine di maggio 2024 tra l’entusiasmo dei partecipanti, che ora attendono, a partire dal prossimo 2 ottobre, di proseguire questo percorso formativo con un secondo step che mira a fornire strumenti concreti per le applicazioni pratiche della blockchain ai professionisti che operano in Canton Ticino. Prima dell’avvio di questa nuova tappa, abbiamo scelto di intervistare il segretario comunale della Città di Lugano, Robert Bregy, che è anche il responsabile di Lugano Living Lab, il laboratorio urbano della Città di Lugano dedicato a promuovere e facilitare l’innovazione digitale e tecnologica nella comunità cittadina, collaborando con gli atenei locali, aziende, privati e cittadini.

Blockchain for Business: quali sono le sue impressioni, alla fine del primo ciclo di lezioni, soprattutto rispetto alla prima edizione?

«In entrambi i casi la costante sono i feedback positivi espressi unanimemente da tutti i partecipanti. Lo scorso anno, dopo sole 48 ore dall’apertura delle iscrizioni, i posti a disposizione erano già completamente esauriti e questo ci ha indotti a raddoppiare l'offerta, passando da 30 a 60 partecipanti e, di conseguenza, a creare e gestire due classi in parallelo. Quest'anno, alla luce di quella prima esperienza, abbiamo deciso di limitare il numero di partecipanti a soli trenta. Questa scelta è stata fatta proprio per garantire un'offerta formativa più vicina ai partecipanti e per evitare le difficoltà logistiche e organizzative che avevamo riscontrato nella gestione di due classi parallele.»

Insomma, questa iniziativa si è confermata e può dirsi un successo.

«Lo dimostrano i numeri e i feedback ricevuti: c'è interesse e il tema sicuramente attira un numero crescente di persone, con il passare del tempo. Percorsi formativi come il B4B stanno incontrando una domanda sempre crescente, che coinvolge, nella maggior parte dei casi, chi già opera nel mondo dell’imprenditoria e delle professioni e vuole “aprirsi al nuovo” per acquisire competenze che diverranno cruciali come quella connesse alla tecnologia blockchain.Poter organizzare un corso in poco tempo, con contenuti di qualità, in collaborazione con gli atenei ed esperti di alto livello è stata pertanto una sfida non solo logistica, ma anche una prova dell'impegno dell'amministrazione nel rispondere alle esigenze di formazione e aggiornamento del mondo business.

In questa edizione 2024, inoltre, abbiamo introdotto un altro cambiamento, passando dalle quattro mezze giornate dello scorso anno ad un totale di sei mezze giornate suddivise su due moduli in questa edizione. I temi da toccare, del resto, sono numerosi e variegati, perché si spazia dalla politica monetaria ad aspetti economico-finanziari, all'impatto che questa tecnologia ha e avrà sulla società, fino alla teoria dei giochi e a questioni tecniche e di programmazione. Insomma, un ampio e complesso spettro di competenze da trasmettere, che richiede inevitabilmente impegno e tempo sia da parte dei docenti, che da parte dei partecipanti.»

Il 2024 ha segnato l’arrivo di altre novità?

«Sì: da quest’anno, ad esempio, i partecipanti al modulo avanzato avranno anche la possibilità di presentare progetti concreti che vorrebbero realizzare e proporre nelle proprie realtà aziendali. Quelli ritenuti più interessanti tra questi verranno supportati sia economicamente che con un’attività di mentoring dedicata: in sostanza, gli esperti relatori affiancheranno i partecipanti dei progetti selezionati, supervisionandone lo sviluppo e l’implementazione della blockchain all’interno delle loro organizzazioni. Verranno quindi, come già accennato, stanziati dei budget per supportare la creazione di una prima proof of concept di progetti ritenuti particolarmente meritevoli e interessanti. In sostanza, oltre alla possibilità di acquisire conoscenze e competenze, verrà supportata l'applicazione pratica di quanto appreso, qualora emergano volontà e buone idee.»

E, a questo punto, quali sono, se ci sono, i corsi, le materie e i docenti che hanno finora suscitato più interesse di altri?

L'interesse è molto soggettivo, poiché le classi sono composte da individui provenienti da diversi settori e con varie aree di competenza. Alcuni partecipanti sono più attratti dalle questioni legali, altri dalle tematiche contabili o da aspetti strettamente tecnici. Dipende molto dal singolo, dal suo background e dalle specificità del campo in cui opera: tutti questi fattori influenzano chiaramente l'interesse verso una materia piuttosto che un'altra.

Spostandosi su un piano facilmente condivisibile anche da chi non è avvezzo a questo mondo, quali sono state le implicazioni positive per chi ha frequentato la precedente edizione di questo corso?

«Gli aspetti sono stati molteplici. Da un certo punto di vista, ritengo che ogni qualvolta ci si apre ad una nuova tecnologia con l’approccio giusto - anche, per intenderci, con una sana e semplice curiosità - si produce uno sforzo, un pensiero critico che permette di ripensare al proprio business, ai processi, e che consente di determinare se questa tecnologia possa rappresentare per un valore aggiunto, creando ad esempio, maggiore efficienza. Pertanto, già questo investimento nella conoscenza, a mio avviso, è un fattore cruciale da non sottovalutare. D'altro canto, abbiamo notato che, dal lancio dell'iniziativa Lugano’s Plan ₿ ad oggi, Lugano ha attratto diverse startup e professionisti attivi in questo settore. Queste persone hanno la necessità di un confronto diretto con la realtà, passando dal digitale al mondo fisico, nonché di instaurare relazioni con operatori e aziende (locali). Se questi ultimi sono competenti in materia e conoscono la tecnologia - obiettivo fondamentale dell’offerta B4B - possono accogliere consapevolmente l'innovazione, assimilarla e orientarla con cognizione di causa, sfruttandone appieno il potenziale. Questo è un elemento molto importante, un vantaggio con ricadute potenzialmente interessanti sulle attività economiche presenti in città.»

Chi fosse interessato al percorso autunnale ha ancora tempo per frequentarlo o può, eventualmente, pre-riservare l'iscrizione per il prossimo anno?

Per questa edizione, i posti per entrambi i moduli sono esauriti, quindi non è più possibile iscriversi per l'edizione del 2024. Tuttavia, le iscrizioni per l'edizione dell'anno prossimo non sono ancora aperte. Chi fosse interessato può inviare una e-mail a b4b@lugano.ch. Prenderemo nota e lo ricontatteremo non appena le nuove iscrizioni saranno aperte.»

Alla base del B4B, il protocollo d'intesa siglato tra la Città di Lugano e i tre Atenei coinvolti, come eventualmente potrebbe essere consolidato in futuro in modo ulteriore?

«Questa sinergia è fondata sulla volontà di supportare tutte quelle iniziative in ambito divulgativo, formativo ed educativo che ruotano attorno al mondo blockchain e crypto. Abbiamo voluto instaurare questo dialogo e concreta collaborazione con l’obiettivo di creare un contesto proficuo e attivo di coordinamento tra la Città, che ha lanciato con Tether l'iniziativa Lugano’s Plan ₿, e i tre Atenei - USI, SUPSI e Franklin University Switzerland, ndr - che svolgono un ruolo determinante in ambito formativo. Il tutto è sfociato nell’attivazione di un tavolo permanente attorno al quale ci si ritrova con regolarità. Laddove ci sia un'iniziativa, proprio com’è accaduto nel caso del B4B, ci si coordina sull'attività da svolgere, si cerca di ottimizzare l'offerta, garantendone la qualità. Inoltre, si mettono in comune competenze ed esperienze diverse, cercando sempre di evitare sovrapposizioni per favorire un approccio organico.»

Chiudiamo con un passaggio più ampio: la cittadinanza, alla luce del Plan ₿ e di tutti i progetti e le iniziative connessi a questa proposta innovativa, come sta rispondendo?

«La Città di Lugano ha deciso di affacciarsi a queste tematiche attraverso un’ottica consapevole. E, per quanto ci riguarda, avere consapevolezza in questi ambiti vuol dire ragionare e sostenere il pensiero critico della cittadinanza in tre direzioni. La prima è quella della conoscenza. In breve, bisogna studiare e comprendere questi temi: da qui nascono tutte le attività legate alla formazione, alla divulgazione, alla comprensione della ramificazione dei concetti cardine, che sono fondamentali e che si traducono in iniziative come, appunto, Blockchain for Business. Il secondo step, poi, consiste nello sperimentare, inteso l’atto di fare esperienze, testare sul campo e nel rimboccarsi le maniche, al fine di mettersi in gioco in prima persona. Il che significa utilizzare, letteralmente, quello che si è studiato ed appreso nella prima fase. In questa fase, così come anche nella successiva, si inserisce perfettamente un’altra iniziativa che abbiamo promosso come città: la 3Achain; l’infrastruttura blockchain messa a disposizione a chi opera sul territorio per implementare progetti e iniziative che necessitano di questa tecnologia. Infine, arriva il terzo e ultimo step: partecipare attivamente alla sua adozione, per chiudere il cerchio ed aprire nuove prospettive concrete. Questa è la visione che cerchiamo di trasmettere rispetto a qualsiasi innovazione e a qualsiasi tecnologia emergente.»


Questo articolo è stato realizzato da Lugano's Plan ₿, non fa parte del contenuto redazionale.
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