Beppe Bergomi ha raccontato cosa si cela dietro l'addio di Maldini al Milan
«Può andare all'estero, conosce perfettamente l'inglese ed è molto apprezzato, non lo vedo tanto in un'altra squadra italiana».
MILANO - Il suo addio, arrivato a inizio giugno come un fulmine a ciel sereno, ha fatto infuriare una buona frangia del popolo milanista che vedeva in Paolo Maldini il simbolo del proprio club del cuore. Un punto fermo, senza il quale - guardando al presente - il mercato fatica a decollare. È notizia di venerdì il clamoroso "scippo" di Marcus Thuram (grande obiettivo del Milan che era stato dato da alcuni giorni a un passo dall'accordo) operato dai cugini dell'Inter: decisivo l'affondo di un uomo-mercato come Marotta. Una notizia arrivata soltanto qualche ora dopo la cessione di Sandro Tonali. Insomma, la sensazione che aleggia è che il progetto della nuova coppia Furlani-Moncada non faccia "colpo" sui giocatori in circolazione.
In un intervista concessa a Fulvio Collovati - al canale YouTube fulvio collovati official, l'ex stella dell'Inter Beppe Bergomi è tornato a parlare dell'addio di Paolo Maldini. «Lo conosco bene, lui ha studiato molto per diventare dirigente e al Milan ha fatto bene vincendo uno scudetto e portando tre volte la squadra in Champions. Tuttavia, con gli americani c'è una parola da tenere a mente: condivisione. Forse alcune scelte non sono state tanto condivise. Gli americani danno la possibilità di operare ma vogliono un ritorno. Ricordiamoci che già ai tempi di Boban, anche se si trattava di un'altra proprietà, c'era stato uno scontro totale su Rangnick. E pure quest'anno qualche problema c'è stato. Alcune scelte non sono state fatte bene e sono convinto si tratti di un problema di rapporti personali».
Il 59enne non pensa che Maldini "abbraccerà" un'altra squadra italiana: «Può andare all'estero, conosce perfettamente l'inglese ed è molto apprezzato, non lo vedo tanto in un'altra squadra italiana».