Vista la forte affluenza, i pacchi non sono comunque stati sufficienti per tutti
Alcune persone hanno atteso fino a sei ore in coda per ottenere uno dei pacchi
GINEVRA - Oggi a Ginevra per la seconda settimana consecutiva sono stati distribuiti pacchi alimentari su invito dell'ente assistenziale Carovana della solidarietà.
A causa della forte affluenza, i 1'683 pacchi non sono stati sufficienti per tutti i presenti. Una nuova distribuzione sarà effettuata la settimana prossima.
Un'interminabile coda di oltre 800 metri si è infatti estesa in giornata dalla pista di pattinaggio di Vernets al centro sportivo Queue d'Arve. Centinaia di persone sono restate ore in attesa di ricevere il pacco alimentare. Alle 11:30, quasi raggiunta la porta d'entrata, una donna ha raccontato a 20 Minutes di essersi messa in fila alle 8 del mattino. Poco prima, un operaio di Medici Senza Frontiere chiedeva il permesso di dare una borsa a una donna incinta che si sentiva male dopo tre ore di coda.
Gli organizzatori dell'azione sono inoltre preoccupati per l'aumento, ogni settimana, del numero di persone in difficoltà a causa della crisi legata al coronavirus. La gente aspetta ore e ore per un sacchetto contenente del cibo, ha comunicato oggi la Città di Ginevra, che coordina l'operazione.
Circa 800 donatori privati avevano depositato i loro pacchi nel corso della giornata di ieri. La banca alimentare ginevrina Partage, che distribuisce generi alimentari alle persone bisognose, ha fornito circa otto tonnellate di pasta, riso, olio, zucchero, cibo in scatola e prodotti per l'igiene. Nei sacchetti sono stati messi anche avena, cacao e caffè. Inoltre, alcuni produttori locali hanno offerto quattro tonnellate di prodotti freschi in confezioni separate.
I servizi comunali, gli Ospedali universitari, associazioni e organizzazioni non governative come anche 80 volontari hanno contribuito all'operazione. Oggi 662 persone sono state registrate nella banca dati dell'associazione Colis du Coeur, che ha sostenuto durante la settimana 7'700 persone inviando loro un buono del valore tra i 50 ai 150 franchi a seconda della dimensione della famiglia.
Le distribuzioni di cibo sono programmate per tutto il mese di maggio. «È un problema che sta peggiorando con il passare del tempo», ha detto un volontario a 20 Minutes. «È vero che c'è un po' di ripresa, la gente ricomincia a trovare qualche lavoretto, ma principalmente solo per qualche ora qua e là. Non pensiamo che il bisogno di generi alimentari si fermerà presto».