Diverse città svizzere manifestano contro la guerra in Ucraina, chiedendo sostegno umanitario e la ricostruzione del Paese.
BERNA - Migliaia di persone sono scese in piazza a Berna, Ginevra, Losanna e Zurigo per manifestare contro la guerra in Ucraina, a due anni esatti dall'aggressione Russa. I dimostranti hanno chiesto soprattutto un sostegno umanitario e alla ricostruzione per il paese.
Nella città federale sono state in diverse migliaia a unirsi alla manifestazione, il cui slogan era «Aiutiamo l'Ucraina a difendere l'ordine di pace europeo! Mostrate la vostra solidarietà!».
Prendendo la parola davanti alla folla, il consigliere nazionale socialista Jon Pult ha elogiato l'Ucraina non solo per essersi difesa, ma anche per aver difeso la libertà e la democrazia in Europa. Il grigionese ha sottolineato che è un dovere fare di più per promuovere la ricostruzione del paese, ad esempio in termini umanitari o finanziari.
Dal canto suo il suo collega in Consiglio nazionale Balthasar Glättli (Verdi/ZH) ha chiesto alla Svizzera di congelare finalmente il denaro russo statale o degli oligarchi, in modo che possa essere utilizzato per i pagamenti delle riparazioni. La Svizzera ha una storia spiacevole e lunga con il "denaro sporco", ha aggiunto l'ecologista. È giunto il momento di aggiungere capitoli positivi, forti e umanitari.
Il consigliere nazionale del Centro Reto Nause (BE) ha invitato la Svizzera a «sostenere l'Ucraina»: agire in modo neutrale significa rispettare il diritto internazionale. Un diritto che il presidente russo Vladimir Putin sta calpestando. La Svizzera non deve lasciarsi intimidire nel suo impegno a favore dell'Ucraina.
«Non dobbiamo mollare ora», ha dal canto suo detto l'ambasciatore polacco Iwona Kozlowska. «L'Ucraina ha bisogno di sostegno e di aiuto più che mai».
La manifestazione è stata promossa dalla società ucraina in Svizzera (Ukrainischer Verein in der Schweiz), dal PS, dai Verdi, dal PVL, dall'Alleanza del Centro, nonché da sindacati e diverse associazioni umanitarie. Gli organizzatori auspicano sostegno alla popolazione ucraina, un'efficace applicazione delle sanzioni contro la Russia e una politica di pace attiva da parte della Svizzera.
A Ginevra 500 manifestanti - Nel pomeriggio circa 500 persone sono scese in piazza anche a Ginevra per denunciare i due anni di guerra in Ucraina e i dieci anni di occupazione russa della Crimea. Organizzata da associazioni ucraine, con il sostegno della Rappresentanza Permanente dell'Ucraina presso le Nazioni Unite, la manifestazione ha avuto inizio presso la Place des Nations ed ha attraversato la città fino a Place de Neuve, passando davanti al Palais Wilson, la sede dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.
Gli oratori hanno rilevato che quella in corso è la guerra più distruttiva in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale e che la Russia rappresenta una grave minaccia per la sicurezza del continente. Molti partecipanti erano avvolti in bandiere con i colori dell'Ucraina e brandivano striscioni con scritto "La Russia è uno Stato terrorista", "Putin è un assassino", "Fermate la guerra, aiutate l'Ucraina" e "Sostenete l'Ucraina fino alla vittoria".
... 400 a Losanna - In serata quasi 400 persone si sono riunite nel centro di Losanna per esprimere la loro opposizione alla guerra e la loro solidarietà con il popolo ucraino. Organizzata dall'associazione vodese "Together" e dal Comitato Ucraina Vaud, la manifestazione in memoria delle vittime della guerra in Ucraina è durata un'ora abbondante, con discorsi, canzoni e musica.
"Questa guerra ha violato il diritto internazionale e ha messo in pericolo non solo la stabilità dell'Europa, ma anche la sicurezza globale nel suo complesso", hanno denunciato gli organizzatori.
... e 300 a Zurigo - A Zurigo, circa 300 persone hanno risposto all'appello a manifestare nel secondo anniversario della guerra in Ucraina lanciato dal Movimento per il socialismo (MPS). All'evento erano presenti anche organizzazioni ucraine di sinistra e il Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSoA).
I partecipanti alla dimostrazione - che era autorizzata - si sono riuniti di fronte al Museo nazionale svizzero (Landesmuseum) e hanno marciato pacificamente nel centro della città fino a raggiungere Helvetiaplatz. Il traffico è stato interrotto nella Bahnhofstrasse e in altre strade.
Gli oratori hanno denunciato il regime russo definendolo imperialista e hanno invitato a dimostrare solidarietà con i lavoratori ucraini.
In serata, sempre a Zurigo, diverse centinaia di persone hanno formato una catena umana in solidarietà con le vittime tra il Municipio e la chiesa riformata di Grossmünster. Presente la sindaca socialista Corine Mauch. Al termine della manifestazione si è tenuta una funzione religiosa in tedesco, ucraino e russo.