BELLINZONA - Il tema delle Officine di Bellinzona torna di stretta attualità: le FFS stanno valutando congiuntamente con il Canton Ticino la costruzione di un nuovo stabile, i cui spazi potrebbero essere individuati nella regione. L'area attualmente occupata potrebbe dal canto suo godere di una rivalorizzazione.
Il dossier - informa un comunicato diramato dalle FFS, che oggi hanno tratto un bilancio dopo i primi otto mesi dall'apertura della galleria di base del San Gottardo - riveste un ruolo all'interno della Prospettiva Generale Ticino. Così è definito il programma di lavoro firmato da governo cantonale e FFS lo scorso mese di dicembre, i cui attuali sviluppi saranno discussi nel dettaglio con il consiglio di Stato nell'incontro previsto domani.
La valutazione di possibili luoghi sostitutivi per le officine - i cui numerosi metri quadrati fanno gola per possibili sviluppi urbanistici - "rappresenta senz'altro un'importante sfida", scrivono le Ferrovie federali. Gli investimenti previsti sono considerevoli: questo rende essenziale un finanziamento da parte delle FFS ma anche da parte di Cantone e Confederazione.
Le discussioni con l'esecutivo ticinese verteranno anche sui piani d'azione con orizzonte 2020, tra cui vengono citati l'Elettrodotto Leventina, il nodo intermodale di Locarno, il tram-treno nel Vedeggio e la Ferrovia Mendrisio-Varese, spostando infine lo sguardo oltre il 2020, con il settore sud della stazione di Lugano e l'hub di mobilità presso la stessa.
Con la messa in esercizio della galleria di base del Monte Ceneri nel 2020 e con la conseguente riduzione dei tempi di percorrenza tra Lugano e Bellinzona (che scenderanno da circa 30 a 14 minuti) e tra Lugano e Locarno (che si ridurranno da circa un'ora a 31 minuti) si assisterà alla nascita della "Città Ticino", scrivono le FFS.
Vi saranno con notevoli miglioramenti per il traffico passeggeri così come per quello merci, che beneficerà dei lavori svolti sull'asse ferroviario ticinese tra il 2017 e il 2020, come l'innalzamento delle gallerie, il cosiddetto corridoio 4 metri, o i binari a 750 metri che permetteranno quindi il transito di treni più alti e più lunghi sull'asse nord sud.
Intanto il Ticino sta vivendo un boom turistico, soprattutto grazie all'attrattiva rappresentata dalla galleria di base del San Gottardo. Di riflesso anche il Ticino Ticket, fortemente voluto dal governo ticinese e co-finanziato con un milione di franchi dalle FFS, sta riscuotendo un successo definito notevole, con oltre 250'000 utilizzi nel 2017 da parte dei turisti che si recano in Ticino.
Visto il successo le FFS hanno garantito il finanziamento del Ticino Ticket anche per il 2018, con un importo di 300'000 franchi, ribadendo poi il proprio impegno sul territorio ticinese, dove entro il 2020 la mobilità regionale sarà completamente rivoluzionata e numerose strutture ferroviarie saranno oggetto di importanti ristrutturazioni. Dopo le stazioni di Bellinzona (30 milioni) e Lugano (40 milioni), entro il 2019 sarà la volta di quella di Locarno, che godrà di un restyling atto a valorizzarne il fabbricato originale, con un investimento di oltre 11 milioni.
Più a sud, la Visione 40/50 interessa Chiasso, che negli anni a venire vivrà mutamenti fondamentali. Con un investimento di oltre 240 milioni si andrà infatti ad assecondare il potenziale aumento del traffico merci e passeggeri dopo il 2020, oltre a garantire la sicurezza e il comfort dei passeggeri presso la stazione grazie alla realizzazione di marciapiedi rialzati, sottopassi più lunghi e ascensori.
La discussione si incentra sullo sviluppo a medio e a lungo termine dell'intero territorio legato alla stazione. Entro il 2021 è stato infatti pianificato un ridimensionamento dei fabbricati della posta svizzera e di quella italiana: nell'area potrebbe sorgere una piazza pensata per la popolazione e per la mobilità combinata, con la creazione di numerosi posteggi bike & rail, per un investimento complessivo di circa 4 milioni. Si tratterà di convincere l'Ufficio dei beni culturali della bontà del progetto, scrivono le FFS.
Per quanto riguarda i magazzini Z, posti sul territorio di Balerna, tra il 2015 e il 2017 l'azienda ha risanato i tetti degli edifici, dove poi è stato installato il terzo impianto fotovoltaico più grande della Svizzera, per un investimento complessivo di circa 12 milioni. Entro l'autunno di quest'anno si prevede inoltre di definire il futuro del progetto di una nuova sede a Chiasso della scuola d'arti e mestieri della sartoria e della scuola superiore di tecnica dell'abbigliamento e della moda.