Se il tuo animale si ammala i costi possono essere proibitivi. Il presidente AnimaLife: «I tempi sono cambiati, sono parte della famiglia».
LUGANO - Una raccolta fondi, organizzata dall’associazione AnimaLife Ticino, è comparsa da qualche giorno sulla piattaforma gofoundme. L'obiettivo è ambizioso: raccogliere 20 mila franchi. Lo scopo, d'altra parte è nobile: salvare Enya e Anouk, due cani colpiti da una malattia improvvisa e senza ancora una diagnosi chiara.
Certo, balza all’occhio quella cifra, tale da lasciare interdetti. Motivo per il quale abbiamo sentito Nash Friedrich Pettinaroli, presidente dell'associazione AnimaLife Ticino.
Cos’hanno i due cani?
«L'ipotesi più accreditata è che si tratti di leptospirosi, una malattia infettiva batterica che colpisce vari animali. Ma occorrono altri accertamenti per esserne certi».
Venti mila franchi per questi accertamenti?
«No. Il caso è più complesso. Inizialmente, quando ha iniziato a star male il primo dei due cani, gli è stato somministrato un antibiotico. La situazione è però andata peggiorando ed è stato trasferito presso un'altra struttura veterinaria. Lì è stato tenuto sotto flebo per cinque giorni. Non è migliorato, anzi, è stato dato per spacciato. I proprietari hanno tentato il tutto e per tutto portandolo in una clinica a Novara. Già qui è stato presentato un preventivo di quasi settemila euro. Dopo il periodo di degenza il cane ha iniziato a stare meglio ed è stato dimesso, ma nel frattempo si è ammalato l’altro. La leptospirosi è infettiva e i due cani vivono sotto lo stesso tetto».
Stesso iter?
«È stato portato direttamente a Novara, d’urgenza. Ma era già andato in blocco renale. Serviva una dialisi e non essendoci spazio nei centri in Italia è stato trasferito a Zurigo. Quando abbiamo visto il preventivo ci è venuto un colpo: dai dieci ai quindici mila franchi».
Non hanno un’assicurazione che potrebbe coprire questi costi?
«L’assicurazione c’è. Ma non è così semplice. Prima di tutto risponde a cure ultimate, nel frattempo questi soldi bisogna anticiparli. In secondo luogo non si sa quale parte di questa cifra arriverà a coprire. Noi come associazione abbiamo già messo del denaro. Ma qui i costi sono davvero proibitivi».
Nel caso di rimborso?
«I soldi confluiranno nuovamente nell’associazione. Abbiamo in programma un altro intervento, sempre per un cane, e anche qui sono settemila euro».
Insomma, cifre così alte non sono un’eccezione…
«Capita, purtroppo. Per fortuna non tutti i giorni ci si trova a sostenere costi esorbitanti».
E uno che non li ha?
«O lasci morire l’animale o ti indebiti».
Immagino già la reazione di molti che, leggendo di queste cifre…
«…penseranno che al loro posto lascerebbero l’animale al suo destino. Ma qui, come ha dimostrato il primo dei due cani, il destino non è ancora scritto. Se ce la stanno mettendo tutta è perché possono ancora fare qualcosa. Per molti, poi, sono come dei figli».
I tempi, concorderà con me, sono cambiati. Una volta nessuno avrebbe speso 20 mila franchi per salvare un cane.
«È vero. L'animale d'affezione sta avendo un ruolo sempre più importante nelle famiglie. In parte credo che vada a riempire un vuoto. C’è sempre più solitudine nel mondo e queste creature vanno a colmare proprio quelle carenze affettive. E poi, diciamolo, c’è sempre più la consapevolezza che gli animali provano sentimenti. Amano, gioiscono e soffrono. Proprio come noi, hanno un’anima».