Un ex dipendente contesta i criteri utilizzati nella selezione dei dipendenti
CAMPIONE D'ITALIA - Non sembra esserci pace per il Casinò di Campione d’Italia. Dopo le vicissitudini giudiziarie che hanno portato negli anni passati al fallimento e alla chiusura della casa da gioco, fino alla tempestosa e recente riapertura, ecco che adesso arriva un nuovo problema.
Come riportato dal quotidiano La Provincia di Como infatti, un ex dipendente del Casinò ha presentato un esposto al tribunale fallimentare di Como che già si sta occupando del concordato del Casinò.
Sotto i riflettori la «manifesta negligenza» - come scritto nella documentazione citata dal quotidiano comasco - con cui si sarebbero svolte le prove per il concorso d’assunzione (sono stati reintegrati 174 lavoratori rispetto ai 490 presenti quando il Casinò era a pieno regime), in occasione della riapertura nel gennaio del 2022.
Le contestazioni del proponente riguardano in particolare modo le selezioni e il punteggio assegnati e la sua successiva esclusione. Una denuncia simile l’aveva già fatta l’ex amministratore delegato del Casinò Marco Ambrosini, sollevato dall’incarico a marzo.
«L’ingegner Ambrosini – si legge nei documenti - ricordato che il reclutamento del personale dipendente deve avvenire secondo i principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità, rappresenta che, in occasione della procedura comparativa indetta con bando pubblico per la riassunzione del personale a seguito della cessazione del fallimento, l’amministrazione comunale avrebbe consegnato alle due commissioni di valutazione dei candidati delle liste di candidati preferenziali, perlopiù residenti campionesi».