Leonardo Bussi, Candidato al Consiglio Comunale di Lugano, Lista n.12, Candidato n.10
Ieri ho letto un articolo in cui alcuni giovani luganesi rivendicavano il loro diritto a riunirsi e ad accedere ad un’area dove potersi divertire. Non mi ha sorpreso, sinceramente. La legge va sempre rispettata, chiaro. E con essa le forze dell’ordine, a cui va riservata, sempre, sincera gratitudine per l’impegno e il lavoro che sono garanzia di sicurezza e ordine per ognuno di noi. Ciò premesso, però, siamo chiamati a non ignorare il disagio sociale causato dalla pandemia. Pesante, pesantissimo. Un disagio che talvolta sfocia anche in rabbia e violenza, come i recenti episodi di San Gallo, ma anche della nostra Lugano, hanno dimostrato.
Nessuna giustificazione, sia chiaro: ogni forma di violenza, ogni violazione della legge, ogni reato va condannato con fermezza, senza nessuna forma di giustificazione. Ma ogni fatto, anche quando si tratti di un fenomeno di violenza, va analizzato nelle sue radici per tentare di comprendere quanto sta avvenendo sotto i nostri occhi e cosa ci sia alla base di ogni manifestazione.
L’impatto del COVID-19 va infatti molto oltre gli ospedali e le cliniche. Oltre, dunque, alla mera questione sanitaria. In quest’ottica sono state disposte misure giuste, indispensabili per proteggere la popolazione, che hanno però un evidente altro lato della medaglia a cui, spesso, viene riservata poca attenzione: l’incidenza, talvolta drammatica, sulle nostre vite e sulle nostre libertà. Questo è un aspetto chiave. Ed in tal senso, uno dei primi dossier con cui la città dovrà confrontarsi dopo le elezioni comunali sarà, appunto, la necessità di individuare le risposte, concrete e veloci, da dare ai giovani luganesi e alle loro aspettative. Aspettative di cui la politica dovrà occuparsi come mai prima di oggi.
L’ho già detto: vorrei una Lugano più inclusiva, in grado di rispondere alle comuni esigenze di tutti i suoi abitanti, senza lasciare nessuno indietro. Per questo sono a favore della valorizzazione e della riqualificazione di aree che si predispongono all’aggregazione dei giovani, obiettivo che va perseguito anche attraverso l’individuazione di nuovi spazi destinati ad ospitare iniziative a carattere culturale o sociale destinate ai giovani. Serve, in linea generale, mettere in campo ogni sforzo per migliorare Lugano, per renderla una città sempre più viva, ancora più vibrante, ancora più in grado di aggregare ed offrire a tutti i suoi giovani un ambiente stimolante e piacevole in cui crescere e vivere.
Sono consapevole che, almeno per diversi mesi ancora, dovremo fare i conti con le restrizioni imposte dalla lotta al COVID-19, ma sono altrettanto convinto che “dopo” Lugano dovrà essere, soprattutto, una città per giovani. E noi questo nuovo volto che vogliamo dare alla nostra città dobbiamo iniziare a progettarlo adesso.