Il Cremlino avrebbe ridotto le esportazioni di grano per poi interrompere definitivamente l'accordo
KIEV - La decisione di Mosca di non rinnovare l'iniziativa sul grano è stata presa dopo una serie di misure attuate in diverse fasi proprio con l'obiettivo finale di uscire dall'accordo: è quanto emerge da un rapporto top secret realizzato dal cosiddetto 'Centro di coordinamento congiunto' per i vertici militari e politici della Russia. Il documento è stato ottenuto e pubblicato dalla Direzione dell'intelligence ucraina, come riporta Ukrainska Pravda.
In generale, il testo del documento è dedicato alle iniziative utilizzate per ostacolare l'attuazione del corridoio del grano che alla fine hanno portato alla rottura definitiva dell'accordo, scrive il media ucraino. Secondo il rapporto, il compito principale del 'Centro di coordinamento congiunto' consisteva nel ridurre al minimo il volume di grano esportato nell'ambito dell'accordo.
In particolare, il documento afferma che anche l'ispezione delle navi era «uno degli elementi chiave per frenare la crescita incontrollata delle esportazioni di grano dai porti ucraini». A seguito delle ispezioni, sottolinea il documento, «46 navi sono state escluse dalla partecipazione all'Iniziativa e 303 navi sono state limitate per un totale di 342 giorni».
Le misure per interrompere l'Accordo sul grano sono state suddivise in diverse fasi, Ukrainska Pravda. Nella prima fase, su iniziativa dello stesso presidente russo Vladimir Putin, Mosca ha sospeso la sua partecipazione all'accordo dal 29 ottobre al 3 novembre 2022. Secondo il documento, questo ha portato a un calo delle esportazioni di cereali da 4,2 milioni di tonnellate in ottobre a 2,6 milioni di tonnellate in novembre.
Nella fase successiva, sono state introdotte misure per limitare l'ammissione delle navi al porto ucraino di Pivdennyi, ridurre il numero delle squadre di ispezione (non più di due) e bloccare la registrazione delle navi da trasporto di grano.