Il procuratore antiterrorismo francese lancia un avvertimento in vista dell'inizio del processo per la strage di Nizza
PARIGI - A tre giorni dall'apertura - lunedì prossimo - del processo per l'attentato di Nizza del 2016 (86 morti), il procuratore antiterrorismo francese, Jean-François Ricard, ha messo in guardia su una possibile azione terroristica condotta contro la Francia dall'esterno del Paese. Lo stesso procuratore ha parlato di un livello di minaccia terroristica ai massimi da diversi anni.
«Non si può escludere un'azione proiettata dall'esterno, o azioni condotte da individui che vengono da zone di azione terroristiche, in particolare la zona fra Iraq e Siria», ha detto Ricard intervistato da BFM-TV.
A suo avviso, la minaccia è in aumento: «Forse non avrei detto una cosa del genere due anni fa», ha aggiunto. «Da due anni a questa parte - ha spiegato - abbiamo potuto verificare come lo Stato islamico abbia ricostituito certe sue sacche».
Il magistrato ha citato, a tale proposito, l'assalto jihadista contro una prigione ad Hassaké, in Siria, che ha provocato 373 morti lo scorso gennaio. Fra i segnali più inquietanti citati dal procuratore, la presenza di «combattenti» che hanno operato fra Iraq e Siria e che sono riuscite a tornare in Europa con mezzi propri. Nessuno di loro è stato al momento localizzato in Francia, ma alcuni sono entrati in Germania.