Intervista al co-fondatore e presidente del Satoshi Action Fund, tra i nuovi speaker del Plan ₿ Forum in programma a Lugano il 25 e 26 ottobre 2024.
Dennis Porter è co-fondatore e presidente del Satoshi Action Fund, un’organizzazione in primissima linea nella difesa delle infrastrutture e dell'industria Bitcoin negli Stati Uniti, attraverso percorsi di attivismo e promozione di politiche pubbliche favorevoli presso i decision maker a stelle e strisce. La sua attività, per inquadrare meglio il contesto e il personaggio, è nota per il disegno di legge "Right To Mine" - ispirato dall’obiettivo di proteggere il diritto dei cittadini di partecipare al processo di mining di Bitcoin e approvato in 2 stati, nel 2023 - e per il "Bitcoin Rights", un insieme di proposte legislative volte a garantire i diritti fondamentali dei sostenitori della più nota valuta digitale al mondo. Un pacchetto di norme, questo, attualmente in fase di introduzione in ben 16 stati. In vista della sua prima partecipazione come speaker al Plan ₿ Forum di Lugano, evento giunto alla sua terza edizione, abbiamo contattato Dennis Porter per approfondire il suo lavoro di advocacy nei confronti di Bitcoin e la sua visione sul futuro del panorama normativo riguardo la più nota e diffusa valuta digitale al mondo.
Dennis, sei in prima linea nella difesa delle infrastrutture e dell'industria di Bitcoin negli USA. Qual è stata la principale motivazione per intraprendere questo percorso?
«Ho lanciato Satoshi Action perché c'era la necessità di farsi portavoce tra i legislatori e le autorità di regolamentazione. La nostra missione, infatti, è "realizzare il vero potenziale di Bitcoin” attraverso attività di policy, ricerca e divulgazione. In tal senso, educare coloro che sono nella posizione di prendere decisioni politiche su Bitcoin è fondamentale per raggiungere il nostro obiettivo».
Puoi parlarci del tuo approccio metodico e "bottom-up" alla politica americana e di come questo si traduce nel tuo operato?
«La maggior parte delle persone crede che il modo migliore per ottenere qualcosa a livello politico sia recarsi al "centro del potere". Negli Stati Uniti a Washington DC, in Europa a Bruxelles. Nonostante il potere, enorme e centralizzato, che caratterizza i principali centri di influenza, alla fine è in realtà più efficace lavorare dal basso verso l'alto, a livelli di influenza inferiori. Per Satoshi Action, questo ha significato interagire con i singoli stati per promuovere soluzioni politiche innovative. Il nostro lavoro in questo contesto, non a caso, ha stimolato uno slancio crescente che sta influenzando i livelli più alti».
Il tuo team è noto per il disegno di legge "Right To Mine" e per i "Bitcoin Rights": qual è il peso di queste iniziative legislative per il futuro di Bitcoin?
«Affinché gli americani possano beneficiare di Bitcoin, devono essere in grado di usufruire di un accesso diretto alla valuta digitale: ecco perché è fondamentale proteggere il diritto all'auto-custodia, il diritto di minare, il diritto alle transazioni p2p, il diritto di gestire un nodo e il diritto di acquistare e vendere BTC. I nostri sforzi legislativi, in breve, hanno garantito questi e altri diritti, al momento, in quattro diversi stati».
Come bilanci il lavoro di advocacy nei confronti dei decision makers con quello di divulgazione verso il pubblico su Bitcoin?
«L'educazione è una parte fondamentale del processo di divulgazione, anche verso i decision makers. I legislatori e le autorità di regolamentazione vogliono capire il potenziale di Bitcoin prima di approvare una politica pro-BTC. Il nostro lavoro, presso Satoshi Action Education (SAE), ha prodotto diverse ricerche peer-reviewed che ci consentono di supportare le affermazioni che facciamo sulla tecnologia. Inoltre, produciamo regolarmente materiali educativi che hanno lo scopo di ridurre il tempo necessario ai legislatori e al pubblico per comprendere i benefici di Bitcoin».
Hai affermato di credere che l'impegno politico sia essenziale per salvaguardare i diritti degli utenti di Bitcoin e garantire l'esistenza prospera della valuta digitale. Come pensi che si evolverà il panorama normativo?
«Oggi vediamo quelli che occupano posizioni di potere dibattere ancora sull’incognita “dobbiamo abbracciare o meno Bitcoin?”, ma quest'era sta ormai volgendo al termine. Presto lo abbracceremo, Bitcoin, e inizieremo a discutere su "cosa" dovremo fare per usarlo nel modo migliore».
Nel tuo lavoro di advocacy per Bitcoin, quali sono state le sfide più significative che hai affrontato nell'interazione con i legislatori e nella promozione di politiche favorevoli a Bitcoin?
«Lo scoglio più arduo con cui ci scontriamo è la mancanza di conoscenza sul tema. Ecco perché è stato così importante, per il nostro team, aprire la strada ad un processo di educazione rivolto proprio ai legislatori: ad oggi, ne abbiamo coinvolti oltre 2.000».
Puoi condividere alcune storie di successo o punti di svolta nel tuo percorso come attivista politico per Bitcoin?
«Un turning point importante è arrivato sicuramente quando abbiamo dato la spinta decisiva per far approvare il nostro primo disegno di legge. In quell’occasione, abbiamo dimostrato che i ddl pro-Bitcoin possono essere ideati, firmati e poi diventare norma attiva. Da allora, abbiamo fatto approvare 4 disegni di legge e le nostre proposte sono state riprese dal GOP - "Grand Old Party", cioè i Repubblicani, ndr - nel loro programma elettorale».
Come vedi il ruolo di organizzazioni come il Satoshi Action Fund nel più ampio ecosistema Bitcoin e come si interseca il tuo lavoro con altri sforzi di divulgazione?
«Organizzazioni come la nostra svolgono un ruolo fondamentale. In passato, era comune per l'ecosistema Bitcoin essere costantemente sulla difensiva, il che significava che eravamo regolarmente in svantaggio. Organizzazioni come Satoshi Action, che invece giocano “all’attacco”, possono segnare punti a favore della causa, promuovendo ricerche e politiche all'avanguardia e garantendo un'adozione efficace e sostenibile da parte dei governi di tutto il mondo».
Durante il tuo intervento al Plan ₿ Forum, su quali aspetti chiave del tuo lavoro e delle tue idee sul futuro del panorama normativo intendi concentrarti?
«Credo sia interessante focalizzarsi sull'impatto che possiamo avere quando interagiamo all’interno del sistema politico. Molto spesso, le persone, in tutto il mondo, hanno la percezione di non poter fare nulla per supportare la causa che vorrebbero sostenere. Satoshi Action, però, dimostra che la giusta strategia, il giusto gruppo di persone e la giusta perseveranza permettono di portare avanti le questioni che per noi sono importanti».
Lugano, la città che ospita il Plan ₿ Forum, ha abbracciato Bitcoin come parte di un progetto di innovazione finanziaria. Qual è la tua opinione su iniziative come questa e sul loro potenziale impatto?
«La leadership dimostrata da Lugano, e da altri contesti in cui si sono compiuti passi audaci per abbracciare Bitcoin, stimola un percorso di adozione “mainstream”. Quando città come la vostra vanno verso questa direzione, riducono i rischi percepiti rispetto all'adozione di Bitcoin da parte di altre e spingono governi locali, regionali e nazionali a esaminare più a fondo se e come possano trarre vantaggio da questa tecnologia rivoluzionaria».