Nessuno scossone per il fatturato di Swiss Medical Network, gruppo del quale fanno parte anche Ars Medica e Sant'Anna.
Il direttore generale Dino Cauzza: «I costi aggiuntivi non dovrebbero avere un impatto sproporzionato sulla redditività».
ZURIGO - La pandemia di coronavirus dovrebbe avere un impatto limitato su Swiss Medical Network, uno dei maggiori gruppi svizzeri nel settore privato delle cliniche private, tra cui figurano anche Ars Medica a Gravesano e Sant'Anna a Sorengo.
Sia il fatturato che la redditività non dovrebbero subire grossi scossoni nell'esercizio in corso, ha dichiarato il direttore generale Dino Cauzza durante un incontro con i media.
«In aprile la nostra attività è stata ridotta al 30% e il 50% dei nostri dipendenti lavorava a orario ridotto. A maggio la nostra attività è tornata al 70% e a giugno abbiamo raggiunto il 90% della nostra capacità», ha sostenuto Cauzza.
Per quest'anno prevediamo solo una leggera diminuzione del fatturato. «I costi aggiuntivi che abbiamo sostenuto a causa delle misure adottate per combattere la pandemia dovrebbero essere limitati e non dovrebbero avere un impatto sproporzionato sulla redditività», ha aggiunto il manager.
Dei 933,2 milioni di franchi registrati lo scorso anno a livello di gruppo, Swiss Medical Network ha conseguito ricavi netti per 534,8 milioni, in crescita del 7,7%.
«Stiamo perseguendo la nostra strategia d'investimento, ma siamo un po' più cauti in questo senso. Alcuni investimenti sono stati rinviati al prossimo anno per gestire meglio la nostra liquidità», ha spiegato Cauzza.