Caritas ha ricordato che ogni cittadino elvetico emette quasi quattordici tonnellate di CO2. La media mondiale è di sei
Secondo l'ONG la Legge sul CO2 sarebbe un primo passo per assumersi «parte della responsabilità di frenare il cambiamento climatico»
BERNA - Berna deve instaurare una giustizia climatica. È quanto chiede oggi Caritas, ricordando che la Svizzera è un grande produttore di gas a effetto serra - uno dei maggiori in termini di emissioni per abitante - mentre sono i paesi in via di sviluppo a essere colpiti più duramente dal cambiamento climatico.
In una conferenza stampa odierna, l'organizzazione ha ricordato che, secondo i dati dell'Ufficio federale dell'ambiente (UFAM), la Confederazione emette quasi quattordici tonnellate di CO2 equivalente per abitante, ciò che rappresenta più del doppio della media mondiale, situata a sei tonnellate.
Sebbene si sia assistito a una leggera diminuzione della produzione di gas a effetto serra all'interno dei confini elvetici, l'impronta climatica della Svizzera sta aumentando all'estero, a causa dell'esternalizzazione dell'industria pesante, a un mercato finanziario che si basa ancora sull'estrazione del carbone e sull'industria petrolifera, e alle importazioni a basso costo dai paesi poveri, è stato sottolineato nel corso di una conferenza stampa a Berna.
Calore, siccità o inondazioni: il riscaldamento globale minaccia tutti, ma i suoi effetti sono già una realtà nei Paesi del sud. Nel Sahel, per esempio, l'80% della popolazione lavora nell'agricoltura e dipende da precipitazioni sufficienti. Le crescenti siccità sono una minaccia economica, la povertà e la fame stanno aumentando e i più poveri diventano ancora più vulnerabili e sono spinti all'esilio, ha messo in guardia Caritas.
L'organizzazione ritiene pertanto che la Svizzera debba assumersi parte della responsabilità di frenare il cambiamento climatico, in primo luogo riducendo «radicalmente» le sue emissioni di gas a effetto serra. La legge riveduta sul CO2 è un «primo passo decisivo in questa direzione», secondo l'ong.
Quest'ultima è già impegnata ad aiutare le persone colpite con progetti climatici come lo stoccaggio dell'acqua, l'uso di sementi resistenti alla siccità o investimenti in tecnologie innovative. Chiede comunque a Berna di sostenere maggiormente i paesi poveri nella protezione del clima e nell'adattamento al cambiamento climatico.
Secondo Caritas, la Svizzera dovrebbe raddoppiare i suoi fondi per il clima destinati ai Paesi in via di sviluppo - in aggiunta all'aiuto allo sviluppo - portandoli ad almeno un miliardo di franchi all'anno. Dovrebbe anche fare di più per indennizzare i paesi più poveri, è stato sottolineato. «È solo una questione di volontà politica e sociale».