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GRIGIONIFra hotel e scuole di sci, a St. Moritz previsti nuovi tamponi a tappeto

23.01.21 - 09:32
A partire da lunedì prossimo, l'obiettivo è essere sicuri che la variante britannica non si sia diffusa nel comune.
Keystone
Fra hotel e scuole di sci, a St. Moritz previsti nuovi tamponi a tappeto
A partire da lunedì prossimo, l'obiettivo è essere sicuri che la variante britannica non si sia diffusa nel comune.
A sottoporsi al test sarà tutto il personale alberghiero, quello delle scuole di sci e i maestri di sci indipendenti.

ST. MORITZ - Una settimana dopo il test a tappeto effettuato su base volontaria lo scorso martedì a St. Moritz, tutti gli alberghi di St. Moritz e Celerina sottoporranno il proprio personale a un nuovo tampone per il Covid.

«Saranno tenuti a sottoporsi al test anche tutti i maestri di sci e di sport sulla neve attivi nei comprensori sciistici del Corviglia e del Corvatsch», riporta un comunicato diffuso in mattinata dalle autorità grigionesi.  Sono esentate dai test le persone che sono già in grado di presentare il risultato negativo di un teste quelle che si sono «comprovatamente ammalate di COVID-19».

Il tampone PCR verrà somministrato fra lunedì 25 gennaio e martedì 26. Per quanto riguarda il personale alberghiero saranno tenuto a farlo tutti i collaboratori degli alberghi di St. Moritz e Celerina.

Dovrà inoltre essere sottoposto al suddetto esame, il personale delle scuole di sci e/o sport sulla neve, così come i maestri di sci privati, attivi sul territorio dei Comuni di St. Moritz e di Celerina ovvero nei comprensori sciistici Corviglia e Corvatsch. Sarà testato anche chi intende iniziare a lavorare entro il primo febbraio.

Tutto per la variante britannica

Poiché la scorsa settimana in due alberghi di St. Moritz erano stati individuati due focolai della nuova variante di coronavirus, l'Ufficio dell'igiene pubblica dei Grigioni aveva posto in quarantena i due alberghi e aveva svolto test a tappeto tra la popolazione di St. Moritz. Dai tamponi è risultato che il tasso di positività medio nei due alberghi interessati era del 4%, quello tra la popolazione dell'1%. «A seguito della rapida individuazione delle mutazioni, la quale è stata resa possibile dal test a tappeto effettuato, è stato possibile evitare la chiusura o la messa in quarantena di altri alberghi», spiega il cantone. 

 

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