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SVIZZERAStatuto S, no a una differenziazione in base alla regione di provenienza

25.10.24 - 16:55
L'atto della democentrista Esther Friedli vuole limitarlo a chi vive nelle regioni occupate dalla Russia o colpite dai combattimenti
Depositphotos (DNKSTUDIO)
Fonte Ats
Statuto S, no a una differenziazione in base alla regione di provenienza
L'atto della democentrista Esther Friedli vuole limitarlo a chi vive nelle regioni occupate dalla Russia o colpite dai combattimenti

BERNA - Lo statuto S non dovrebbe essere assegnato in base alla regione dell'Ucraina da cui provengono i rifugiati. Ne è convinta la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale (CIP-N), che propone di respingere una mozione in questo senso della "senatrice" Esther Friedli (UDC/SG).

L'atto parlamentare della sangallese - accolto dal Consiglio degli Stati durante la sessione estiva - vuole limitare lo statuto S agli ucraini che vivono nelle regioni occupate dalla Russia o colpite dai combattimenti. Il testo chiede inoltre di revocare lo statuto S a coloro il cui ultimo luogo di residenza non si trovava in tali regioni (Donbass, per esempio), nonché ai cittadini non ucraini, a eccezione dei rifugiati riconosciuti dall'Ucraina.

La maggioranza della commissione ritiene che tale disposizione porrebbe seri problemi di attuazione, indica oggi una nota dei Servizi del Parlamento.

Niente turismo - D'altro canto, la commissione si è espressa in maniera favorevole, con 15 voti contro 8, su una mozione del consigliere agli Stati Benedikt Würth (Centro/SG) - anch'essa accolta dalla Camera dei Cantoni - che chiedeva un adeguamento dello statuto S. Il testo della mozione ha lo stesso tenore di uno presentato dal consigliere nazionale Nicolò Paganini (Centro/SG), già adottato dalla Camera del Popolo.

Il "senatore" sangallese ha motivato la sua richiesta denunciando un certo "turismo" generato da coloro che beneficiano di tale statuto. Secondo Würth, alcuni cittadini ucraini rinunciano alla protezione per rientrare in Patria godendo dell'assistenza offerta dalla Confederazione, per poi tornare in Svizzera e richiedere nuovamente lo statuto S. Tutti ciò genera costi elevati.

Nella sua mozione il consigliere agli Stati propone che lo statuto S venga revocato o non rinnovato se la persona interessata lascia la Svizzera per un certo periodo di tempo, se ha beneficiato di un rimpatrio assistito o di un'assistenza simile o se ha ottenuto il suo statuto in modo abusivo. Inoltre, lo statuto di protezione dovrebbe essere concesso una sola volta nell'area di Dublino.

La CIP-N sostiene gli obiettivi della mozione Würth: l'importante è lottare in modo efficace e proattivo contro ogni abuso dello statuto S. Una minoranza propone di respingere il testo, ritenendo che i suoi obiettivi siano già raggiunti oppure superflui.

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