Tra l'aumento delle entrate illegali e l'ombra del terrorismo. L'UDSC risponde
LUGANO - Il Ticino è diventata la porta d'entrata prediletta dai migranti che mirano a raggiungere, o quantomeno attraversare, il nostro Paese. Il loro numero, in termini generali, è in crescita, stando all'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei Confini (UDSC). Solo in settembre sono stati registrati ben 7'120 soggiorni illegali.
Intercettati sul treno
Non ci si deve dunque sorprendere se si incappa in scene come quella di domenica mattina alla stazione di Chiasso. Qui - come mostrano delle immagini inviate da un lettore - alcune guardie di confine scortava, intercettato a bordo di un treno proveniente dall'Italia, un gruppo di persone, presumibilmente stranieri (circa una quindicina).
Rimpatriati o accolti?
«I migranti che entrano in Svizzera o che vogliono semplicemente attraversarla, ma che non soddisfano i requisiti d'ingresso ai sensi della legge sugli stranieri, vengono coerentemente rimpatriati in Italia dai collaboratori dell’UDSC in conformità con l’accordo di riammissione in vigore dal 2000», ci spiega Nadia Passalacqua, portavoce dell'UDSC. «Le persone che richiedono asilo o protezione ai sensi della legge sull'asilo vengono invece consegnate alla Segreteria di Stato per la migrazione (SEM) in conformità con le direttive applicabili», prosegue.
Situazione «osservata molto da vicino»
In un contesto come quello attuale, l’UDSC - che effettua di norma controlli sul movimento transfrontaliero di merci e persone «sulla base dell’analisi dei rischi» - sta «monitorando la situazione migratoria e adotta le misure necessarie», prosegue la portavoce.
Dove fossero dirette le persone fermate sabato non è dato saperlo. Ma, spiega Passalacqua, «sono state accompagnate presso il nostro ufficio presente in stazione a Chiasso per il disbrigo dei casi secondo la legislazione attuale».
Bocche cucite sulle strategie adottate
Per «ragioni tattiche», l'UDSC sceglie di non fornire ulteriori dettagli sui propri controlli, nemmeno sulla frequenza degli stessi. «Ciò che possiamo dire è che nella situazione attuale la Dogana Sud ha modificato la presenza del proprio personale per far fronte alla situazione migratoria in Ticino. La presenza può variare ed essere adattata in base all’evoluzione della situazione».
Considerati i recenti episodi di terrorismo si rafforzeranno i controlli? Anche qui, per «motivi strategici», in quel dell’UDSC le bocche sono cucite. «Non possiamo fornire dettagli. Siamo presenti al confine e nelle zone di confine e in stretto contatto con le autorità partner nazionali e internazionali, osservando la situazione molto da vicino».
Alcuni numeri sul Ticino:
Gli attraversamenti irregolari del confine si sono verificati principalmente al confine meridionale in Ticino (In settembre sono stati 4098 a fronte dei 2873 di agosto e dei 1486 di luglio). La maggior parte dei migranti entrati in modo irregolare in Svizzera a settembre è di nazionalità afghana. A titolo di confronto, gli irregolari al confine meridionale in Ticino a gennaio 2023 erano 2176, mentre in dicembre 2022 erano 2904. Si riduce il divario se si vanno a guardare le cifre di un anno fa. A settembre 2022, infatti gli irregolari al confine Sud erano stati 3703).