Il frutto, un ponzino amalfitano noto anche come «limone pane», è stato raccolto dall'attrice ticinese Christina Rosamilia.
BRENO - Non capita tutti i giorni di vedere un limone da un chilo e mezzo. Soprattutto se la pianta che lo ha prodotto non si trova sulla Costiera amalfitana, ma a Breno, nell'alto Malcantone.
«È sorprendente avere a Breno, a ottocento metri di altitudine, un frutto del genere». A raccontarlo a tio.ch è Christina Rosamilia, attrice ticinese e appassionata di agrumi. «La pianta si trova a casa di mia mamma, dove ho vissuto per diversi tempo».
Spiega che questo enorme limone è una varietà appartenente al ponzino amalfitano, la cui caratteristica è avere al suo interno una parte bianca e spugnosa, chiamata albedo.
«Solitamente si taglia a fette si cosparge di zucchero e gusta fresco. Io preferisco metterli nell'insalata e gustarmelo come se fosse pane». Limone pane è proprio il suo secondo nome.
Ma qual è il segreto per ottenere dei frutti così? «Parlare alle piante e prendersene cura», dice senza ombra di dubbio Rosamilia. Lei usa poi un concime naturale ottenuto dagli scarti vegetali frullati e poi fermentati in un bidone per un paio di settimane.
«Il liquido che si ottiene viene poi dato alla pianta». Non deve inoltre mancare «una buona esposizione solare»: lì, a Breno, le piante di limone godono dell'irradiazione dalla mattina alla sera.
Le varietà presenti nel suo giardino sono comunque diverse: «Abbiamo lo yuzu, limone giapponese, due thailandesi, limoni classici, uno australiano. E, ancora, un limone cedrato perettone e uno cedrato del paradiso».
«Non così eccezionale» - Per Luc Codina, dell'azienda AlpAgrumi di Monte Carasso un limone di questa varietà, con così tanto albedo, non è raro che raggiunga tali dimensioni. Insomma, notevole ma non da Guinness: «Appartiene alla famiglia dei cedri - spiega - e possono arrivare fino a due chili. Antenato del limone, al suo interno ha davvero poca polpa, poiché costituito all'80% dalla parte bianca. Se si fosse trattato di un limone, sarebbe stato un caso eccezionale». Ad ogni modo, conferma, «il clima ticinese è l'ideale per gli agrumi: il migliore di tutta la Svizzera».