Leila Guscio ha presentato un'interrogazione sulle lezioni di educazione fisica nelle scuole postobbligatorie.
BELLINZONA - Il piano di protezione per l’Educazione fisica nelle scuole postobbligatorie elaborato del Gruppo di coordinamento per l’educazione fisica (GCEF) e dalla direzione del DECS del 2 novembre 2020 contiene le indicazioni da attuare da parte degli insegnanti durante le loro lezioni sia in caso di scenario 1 (scuola in presenza), sia in caso di scenario 2 (scuola ibrida).
Oltre all’obbligo di indossare la mascherina e di mantenere la distanza di 1,5 metri tra le persone, alcune misure «appaiono quasi inapplicabili», sottolinea Leila Guscio, prima firmataria di un'interrogazione inoltrata quest'oggi al Governo.
La granconsigliera della Lega e i cofirmatari dell'atto parlamentare si riferiscono in particolare all’uso degli spazi comuni previsto da piano di protezione: per le docce si suggerisce di eventualmente introdurre dei turni ben precisi mentre per l’uso degli spogliatoi, se non possibile assicurare la distanza sociale, si consiglia di definire una modalità di entrata e di uscita scaglionata. Ciò che tuttavia ha suscitato reazioni contrastanti negli addetti ai lavori - secondo gli interroganti - è l’indicazione di assicurare almeno 15 metri quadrati di spazio esclusivo per persona oppure, per sport che non richiedono uno sforzo fisico considerevole e non comportano spostamenti, almeno 4 metri quadrati. Vengono inoltre consigliate attività fisiche a bassa soglia di attivazione e che non comportino una sudorazione importante.
«Pur comprendendo la volontà e la necessità di mantenere una scuola in presenza per garantire la giusta continuità didattica», Guscio e cofirmatari chiedono al Governo: