Il secondogenito di re Carlo III è accusato di aver assecondato atti di "bullismo" e vessazioni varie
LONDRA - La Charity Commision britannica, organo di sorveglianza sulle attività delle organizzazioni caritative, ha aperto oggi formalmente un fascicolo sulla bufera scatenatasi negli ultimi giorni su Sentebale, associazione benefica co-fondata a suo tempo dal principe Harry in omaggio all'impegno sociale della madre Diana per aiutare i bambini alle prese con le conseguenze dell'emergenza Aids nel Lesotho, in Africa.
La vicenda ha portato nei giorni scorsi alle dimissioni clamorose dei due patroni reali della ong, lo stesso Harry e l'erede al trono del Lesotho, Seeiso, dopo che la presidente Sophie Chandauka - segnalata alla Charity Commission da altri membri del cda per presunti abusi gestionali - ha accusato sui media il secondogenito di re Carlo III di aver assecondato atti di "bullismo" e vessazioni varie nei suoi confronti imputati ai componenti rivali del board.
Scatenando un'offensiva mediatica fondata su ricostruzioni «false» secondo i suoi avversari interni e secondo fonti vicine al duca di Sussex. Una controversia su cui ora l'organismo di controllo dovrà cercare di fare luce, nell'ambito di un'inchiesta amministrativa.
La replica del principe - Harry si è detto oggi «sollevato» per l'apertura formale dell'inchiesta.Il secondogenito di re Carlo III ha ricordato di aver sostenuto i membri uscenti del cda dell'associazione nella denuncia della presidente Sophie Chandauka per presunti abusi gestionali presentata nei giorni scorsi proprio dinanzi all'autorità di regolazione. E fa sapere di "condividere ora a nome degli amministratori e dei patroni (dimissionari) il sollievo per la rigorosa inchiesta che la Charity Commission ha confermato di aver avviato".
Il duca di Sussex, dimessosi per protesta da patrono reale dell'ong assieme al principe ereditario del Lesotho di fronte al rifiuto di Chandauka di fare un passo indietro, ha poi bollato come «bugie spudorate» le successive controaccuse mediatiche di quest'ultima sui presunti atti di «bullismo» e vessazioni denunciati a carico dei componenti del board vicini a Harry e dello stesso principe ribelle.