Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini chiedono lumi sulle conclusioni dell'inchiesta amministrativa.
BELLINZONA - Durante la seduta del Gran Consiglio di ieri, il Governo ha risposto un'interpellanza di Sabrina Aldi (cofirmata da Tamara Merlo, Fiorenzo Dadò e Boris Bignasca) sul funzionario del DSS ritenuto colpevole di coazione sessuale e violenza carnale. Nel farlo, il presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli ha menzionato un'inchiesta amministrativa le cui conclusioni non sono però note né ai deputai, né al pubblico, in quanto comunicate via lettera solo ai 17 membri della Gestione, su cui grava il segreto commissionale.
Per questo motivo le deputate di Più Donne Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini hanno deciso di presentare un nuovo atto parlamentare in cui vengono rivolte una serie di domande al Governo. Oltre a chiedere alcuni dettagli sull'inchiesta interna - chi è stato sentito, quando, da chi, ecc. - e quali siano state le conclusione/conseguenze dell'inchiesta, le due granconsigliere chiedono se sia stato chiarito ai funzionari attualmente in carica che il fatto di “provarci” sul posto di lavoro configuri potenzialmente una molestia sessuale e, in generale, sia un comportamento da evitare. Il sospetto è infatti quello che “provarci con le ragazze” sia qualcosa di accettabile qualora non vi fossero “rapporti sessuali”.
Merlo e Mossi Nembrini chiedono infine se attualmente siano in corso altre inchieste interne sul tema delle molestie (sessuali e non) nell’amministrazione pubblica ticinese.