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LUGANOUn progetto per una società aperta e interculturale: The Human Library

15.03.21 - 15:32
Cristiano Poli Cappelli e Raffaella Soffiantini, candidati PLR al Consiglio Comunale di Lugano n.42 e 49
Cristiano Poli Cappelli e Raffaella Soffiantini
Un progetto per una società aperta e interculturale: The Human Library
Cristiano Poli Cappelli e Raffaella Soffiantini, candidati PLR al Consiglio Comunale di Lugano n.42 e 49

LUGANO - Il Ticino è un Cantone in cui sono presenti 153 etnie e Lugano rappresenta il Comune in cui sono presenti la maggior parte degli stranieri, circa il 13% percento. La grande varietà di culture presenti nella nostra città rappresentano una ricchezza culturale enorme perché nella condivisione e nella conoscenza degli altri una società può migliorare ed arricchirsi.

Concetti come dialogo costruttivo, accoglienza, diversità, sono alla base della pedagogia interculturale e sono concetti che i nostri figli iniziano a conoscere molto bene, fin dalla prima età scolastica, perché sono a contatto con tanti ragazzi di altre culture. I nostri figli ci insegnano molto, ogni giorno, sulla diversità. Le diverse culture infatti, hanno diversi livelli di apertura verso l’esterno, non sono “monadi” senza porte né finestre, ovvero organismi ed esperienze isolate; sono al contrario, esperienze sociali in costante comunicazione con l’esterno. Spesso, proprio il contatto diretto e quotidiano con chi vive un’esperienza distante da quella a cui siamo abituati è una grande fonte di conoscenza.

Dobbiamo puntare e proporre progetti che mettano in contatto persone di diverse culture, con iniziative che siano “ricreative” in senso lato, ovvero che mettano in comunicazione diverse esperienze culturali creando i presupposti per una reale conoscenza. Lo hanno capito i fautori del progetto norvegese Human Library nato per mettere in contatto le diverse culture portando in primo piano le reali esperienze di essere umani che le hanno vissute in prima persona. Un progetto che, se sarò eletto, farò di tutto per portare a Lugano, nei luoghi di cultura, di ritrovo, nelle biblioteche, nelle scuole, nelle case anziani. Sarebbe fantastico vedere Lugano diventare un faro dell’integrazione, in profonda contrapposizione con chi vuole vedere il diverso come un pericolo, l’altro da sé come una potenziale minaccia, chi vive un’esperienza religiosa diversa come un miscredente. Dall’incapacità di conoscere, comprendere e di ascoltare gli altri nascono tutti i mali del mondo e lo dimostra la storia delle persecuzioni che trovano sempre, ahimè, il consenso di buona parte della popolazione: fatti salvi poi i mea culpa a posteriori. Nell’ultimo decennio i cittadini di Lugano, e non solo, sono stati spesso aizzati da chi, per trovare consensi di pancia e populistici, hanno voluto identificare i mali ed i problemi dei cittadini nella “diversità”, nello straniero, in chi “ci ruba il lavoro". Noi proponiamo, al contrario, di imparare a conoscere chi ha vissuto esperienze diverse, per uscire dal guscio chiuso dell’ignoranza che è inesorabilmente destinato a farci implodere.

Bisogna votare per chi ha fiducia nel futuro, per chi crede realmente nel progresso e nel cambiamento, nella collaborazione ed in una Lugano più aperta e finalmente proiettata nel futuro.


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