«Molto amato» dal suo popolo, è rimasto sul trono mezzo secolo e non ha sempre fatto parlare di sé in modo positivo.
NONGOMA - Il re degli zulu sudafricani, Goodwill Zwelithini, è morto oggi all'età di 72 anni. Il monarca era malato di diabete ed era stato ricoverato in ospedale diverse settimane fa.
«È con il massimo dolore che informo la nazione della morte di Sua Maestà il Re Goodwill Zwelithini ... Re della nazione Zulu», ha reso noto il palazzo in un comunicato firmato da Mangosuthu Buthelezi, un potente politico veterano che è anche un principe zulu. «Tragicamente, mentre era ancora in ospedale, la salute di Sua Maestà è peggiorata ed è successivamente deceduto nelle prime ore di questa mattina», prosegue la nota.
Nato a Nongoma, una piccola città nella provincia sudorientale del Kwa-Zulu Natal, Zwelithini salì al trono nel 1971 all'età di 23 anni durante l'era dell'apartheid, tre anni dopo la morte di suo padre. Zwelithini aveva una grande influenza su milioni di zulu grazie al suo ruolo in gran parte cerimoniale e spirituale e privo di alcun potere ufficiale.
Durante il suo regno lungo decenni, Zwelithini riportò in voga il festival annuale 'Reed dance', in cui migliaia di vergini ballavano a seno scoperto davanti al re per celebrare la propria illibatezza.
Il defunto re degli zulu è stato un personaggio controverso e accusato di aver aizzato violenze di matrice xenofoba che provocarono sette morti e migliaia di sfollati, guadagnandosi la ribalta internazionale nel 2015 per il suo atteggiamento ostile nei confronti dei migranti africani, secondo lui portatori di anarchia in Sudafrica. Il monarca negò poi le accuse contro di lui, dicendo che le sue parole erano state decontestualizzate.
Zwelithini scatenò polemiche anche nel 2012, quando definì «schifose» le relazioni tra persone dello stesso sesso.
Il re degli zulu ha condotto una vita all'insegna del lusso e del piacere, e nel 2018 contestò il governo del Sudafrica per il suo programma di espropriazione fondiaria di quasi tre milioni di ettari a favore dei contadini neri, nullatenenti a causa della precedente apartheid.
Tre anni fa, inoltre, Zwelithini si pronunciò positivamente sulle punizioni corporali, sostenendo che esse aiutano gli alunni nell'avere prestazioni migliori a scuola. Il presidente del Sudafrica, Cyril Ramapaphosa, ha detto che il re degli zulu «sarà ricordato come un monarca molto amato e visionario che ha dato un contributo importante all'identità culturale, all'unità nazionale e allo sviluppo economico».