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UCRAINASi cercano fondi per la ricostruzione del velivolo più grande del mondo

25.03.22 - 22:30
Antonov lancia un appello alla comunità internazionale. Servono oltre tre miliardi di dollari
Imago
Si cercano fondi per la ricostruzione del velivolo più grande del mondo
Antonov lancia un appello alla comunità internazionale. Servono oltre tre miliardi di dollari
C'è però qualche dubbio sulla raccolta fondi...

KIEV - L'Antonov An-225 Mriya (“sogno”, in ucraino) era un vero e proprio gigante dei cieli. Prima che lo scorso 27 febbraio fosse distrutto dalle bombe russe, si trattava del velivolo cargo più grande del mondo. Ed era in grado di trasportare carichi particolarmente pesanti e anche voluminosi (all'interno c'era posto per cinquanta auto).

Tutto questo finché - come detto - nelle scorse settimane è stato distrutto da un bombardamento. Un bombardamento che ha distrutto un “sogno”: era infatti un esemplare unico, in quanto il progetto per la costruzione di un secondo An-225, che non è però mai stato completato per la mancanza di fondi.

Ora c'è però l'intenzione di ricostruirlo. Lo aveva già detto, dopo il bombardamento, il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba: «Realizzeremo il nostro sogno di un'Ucraina forte, libera e democratica» aveva scritto su Twitter, assicurando la ricostruzione del velivolo.

E lo vuole fare anche la stessa Antonov, che sui social lancia un appello indirizzati ai cittadini di tutti i paesi del mondo. Un appello in cui propone l'istituzione di un fondo internazionale per raccogliere i soldi necessari. Per la realizzazione di un nuovo esemplare può infatti costare oltre 3 miliardi di dollari.

«Nonostante i tempi difficili, Antonov ritiene necessario prevenire la completa perdita irreversibile del leggendario aereo come uno dei simboli della modernità e dare il via ai lavori per la sua rinascita». Ma purtroppo - si legge ancora nel post - in questo momento mancano i fondi.

I dubbi sulla raccolta fondi - Ma si tratta davvero di una raccolta fondi per la ricostruzione del velivolo? Nel post sono indicati diversi riferimenti bancari. Secondo alcune fonti - lo riporta il portale Aerotelegraph - sarebbero i normali conti bancari dell'azienda. E si ritiene che i soldi versati non siano destinati alla ricostruzione dell'An-225, bensì per pagare il soggiorno dei vertici di Antonov in Europa.

La ricomparsa del suo “fantasma” - Pochi giorni dopo la sua distruzione, l'Antonov An-225 era “ricomparso” sui radar. Ma soltanto virtualmente. Si era trattato del gesto di un cittadino francese, che aveva manipolato i dati dell'app di tracciamento Flightradar24: un “fantasma” del velivolo era così comparso sulle mappe, mentre volava in rotta circolare nei cieli attorno alla capitale ucraina Kiev. Per l'occasione al velivolo era stato anche assegnato un numero di volo particolare: "FCKPUTIN", ossia Fuck Putin. Su Twitter, l'autore del gesto aveva scritto “Lo ammetto, non ho potuto resistere...”.

L'An-225 all'aeroporto di Zurigo - Nel settembre del 2013, l'Antonov An-225 era atterrato all'aeroporto di Zurigo, attirando numerosi planespotter. Il velivolo era giunto in Svizzera per caricare delle turbine prodotte da Alstom, che erano dirette nel Bahrein.

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